Sting e Trudie preparano le nozze di perla, con i vini de "Il Palagio"

Il cantante e la moglie hanno acquistato la tenuta "Il Palagio" nel 1997, fondata nel 1530 dalla nobile famiglia Martelli

di Mirko Crocoli
Sting e sua moglie Trudie Styler
Cronache
Condividi su:

Sposati da trent'anni, Sting e Trudie festeggeranno le nozze di perla con i vini de "Il Palagio"

Nel 1997, Trudie Styler, produttrice cinematografica, e suo marito Gordon Matthew Thomas Sumner in arte Sting, cantautore dalla carriera straordinaria, acquistarono la tenuta “Il Palagio”, sita nel cuore dei Colli Fiorentini (a Figline Valdarno, Sud Est di Firenze) e fondata nel 1530, in pieno rinascimento, dalla nobile famiglia Martelli.

Per i coniugi britannici (che ad agosto prossimo festeggeranno le Nozze di Perla) fu subito colpo di fulmine. Un paradiso di pace e tranquillità, incastonato in un luogo colmo di fascino, brulicante di profumi e “sapori”, accarezzato da splendidi tramonti che irradiano i confini circostanti. Una visione che prende forma e magnificenza come un paesaggio di Gaspare Vanvitelli; è la fertile terra Toscana, tra cipressi, boschi e una vista sul rigoglioso Appennino e che - con i suoi lievi promontori e i venti perfetti- regala all’uomo frutti di eccellente qualità.

L’azienda è attorniata da 350 ettari parte dei quali coltivati in vitigni e parte in Olio extra vergine d’Oliva, tutto rigorosamente biologico, quest’ultimo di recente premiato da “Slow Food Italia” e “Gambero Rosso” con ‘Tre foglie’, massimo riconoscimento della Giuda Oli d’Italia 2022. “Il Palagio” è un dono per una regione così prospera, tenuto conto poi che da alcuni anni la ‘cura delle uve’ e il processo produttivo è nelle mani dell’enologo di fama mondiale Riccardo Cotarella, leader indiscusso del settore, già patron dell’azienda “Famiglia Cotarella” (unitamente alle figlie Dominga, Enrica e Marta), docente di Viticoltura ed enologia presso l’Università degli Studi della Tuscia, accademico aggregato dei “Gergofili” e presidente di Assoenologi.

Con la sua esperienza e dedicazione è riuscito a portare in casa Styler&Sting risultati a dir poco ragguardevoli, ove il Sangiovese ne è protagonista assoluto, affiancato da Canaiolo, Colorino, Cabernet e Merlot. Stiamo parlando del “Baci sulla Bocca”, un Vermentino al 100%, del pregiato “Sister Moon 2020” IGT Rosso, dell’iconico “Message in a Bottle”, del classico “When We Dance” e del delicato “Rosato New Day”: lavorati a vendemmia manuale nel mese di Settembre, vinificazione e affinamento in acciaio. Come è palesemente ravvisabile alcuni dei prodotti portano il nome dei successi discografici dell’artista (“Message in a Bottle” o “Sister Moon” appunto), così come presenti sulle etichette sono le firme di entrambi, in ogni bottiglia, una accanto all’altra, quasi a voler sigillare l’amore indissolubile che lega Sting e la sua consorte ad una comunità tanto generosa quanto ospitale.

Tuttavia il gioiello dell’illustre coppia – la cui mission si racchiude in una capillare selezione di partner di nicchia che sappiano apprezzare il vero piacere del Chianti - vanta anche un grazioso Farm Shop, punto d’incontro per assaggiatori, esperti, novizi, appassionati e - dallo scorso anno – si è inoltre aggiunta una piacevole pizzeria, ritrovo serale per chi desidera respirare l’aria di una location unica mentre ascolta della buona musica. A completamento (e chiusura del cerchio) di una così raffinata e complessa “opera” tutta italiana della Star di “Englishman in New York” (che da lavoro a circa 50 addetti del comprensorio) non poteva mancare Antonio “Tony” Sasa, tra i più competenti e brillanti ‘sales’ (dedito ai vini) del momento. Un bagaglio decennale alle spalle per Sasa, a partire dai primi ’90 e nato dalla frequentazione con il noto giornalista e degustatore statunitense Daniel Thomases, ideatore di “Italy’s Finest Wines” e curatore della “Veronelli Guide”.

Ma il plauso più grande va soprattutto a colei che ha saputo valorizzare le caratteristiche di un territorio genuino e affabile come quello dei Colli Fiorentini; la Sig.ra Styler, vera e propria mente de “Il Palagio”, creatrice e visionaria di una realtà che oggi viene apprezzata in diversi continenti, colei che fin dall’inizio (pur operando in un ambiente in costante evoluzione) ci ha sempre creduto. E’ lei ad aver scelto in prima persona uno degli esperti più caparbi e stimati (R. Cotarella), ed è sempre lei che ha seguito capillarmente l’intero iter aziendale: dalla raccolta alla produzione, fino alla fase conclusiva (il delicato approccio
con la promozione e le vendite), senza mai far venir meno la ricerca della perfezione; emblema assoluto per una donna che ha sempre vissuto nella bellezza delle arti visive e cinematografiche. Ed è chiaro che dai Premi sin qui vinti dalla sua cantina l’accurato e analitico modus operandi sembra, senza dubbio alcuno, averle dato ragione. D’altronde – come ella ben sa – pur tra mille difficoltà iniziali, il Belpaese ha un potenziale impareggiabile quando a ‘parlare’ sono i vini, gli oli, i mieli e il nuovo futuristico mercato targato “BIO”! Già perché, da non dimenticare, al “Palagio” si produce anche dell’ottimo miele, ideale toccasana per chi ama viver bene e in maniera salutare.