Tensione alle stelle al carcere di Teramo, i detenuti non vogliono entrare in cella e fanno esplodere bombolette di gas

Il segretario generale del Sappe Donato Capece giudica la condotta dei detenuti “irresponsabile e gravissima"

di Redazione News
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Carcere, disordini a Teramo: detenuti fanno esplodere bombolette di gas

Altissima tensione, nella serata di ieri, nel carcere di Teramo. “La situazione è stata per ore molto grave”, denuncia Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Alle 19, i detenuti di una Sezione si sono rifiutati di rientrare nelle celle, facendo esplodere alcune bombolette di gas. Poi alle 20.30 sono rientrati senza problemi. Sembra che alcuni ristretti fossero in astinenza, conseguenza anche dei numerosi sequestri di droga fatti”.

Per il sindacalista, “il Provveditorato penitenziario di Roma, ancora competente anche per l’Abruzzo, continua a trasferire a Teramo detenuti riottosi a cui applicare regime penitenziario previsto dall’articolo 14 bis mentre le nostre richieste di allontanamento non trovano sblocco. A Castrogno i detenuti sono 440 a fronte dei 255 e di personale di polizia penitenziaria ne mancano 70 unità, un terzo di quello previsto”.

“Purtroppo, ancora una volta, il grido d’allarme lanciato dal Seppe rimane inascoltato da un’Amministrazione regionale sempre più distante e assente”, conclude Pallini. “Non a caso, buona parte dei gravi eventi critici violenti che accadono vedono protagonisti proprio detenuti assegnati da Roma. Insomma, l’Abruzzo e le sue carceri sono diventati la discarica sociale del Lazio: e questo è inaccettabile! Per questo auspichiamo che la riapertura a Pescara del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria avvenga in tempi rapidi”, conclude Pallini.

Il segretario generale del Sappe Donato Capece giudica la condotta dei detenuti “irresponsabile e gravissima: sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Abruzzo ( sono ristrette in cella oltre 2.000 persone) sono ad alta”.

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