Terrorismo: operazione Polizia e gdf: 9 persone arrestate con l'accusa di aver finanziato Hamas per 7 milioni attraverso associazioni.
Tra gli arrestati, anche il presidente dell'associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun. Inquirenti: 'Indagini non tolgono rilievo a crimini commessi ai danni popolazione palestinese'
Ordinanza, Hannoun in partenza oggi per Istanbul, Gip 'concreto pericolo fuga'
"Sussiste, quanto meno per l'indagato Hannoun, concreto e attualissimo pericolo di fuga, avendo egli da tempo manifestato il progetto di trasferirsi in Turchia e di aprire li un ufficio ove spostare l'attività dell'associazione, ma negli ultimi giorni le intercettazioni hanno evidenziato come tale programma sia in fase di attuazione. La gravità del reato contestato e della pena che potrebbe, quindi essere irrogata, oltre che la consapevolezza dell'indagine in corso rappresentano senz'altro una spinta più che sufficiente a lasciare l'Italia". E' quanto scrive il gip Silvia Carpanini nell'ordinanza relativa all'operazione di Polizia e Guardia di Finanza. "Già nell'ottobre 2024 l'indagato - si legge nell'ordinanza - aveva preso in considerazione l'ipotersi di trasferirsi in Turchia, Paese dove potrebbe operare senza difficoltà. Il 28/10/2024, dopo che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, il 7 ottobre di quell'anno, aveva inserito Abspp e Hannoun nella lista delle persone sospettate di finanziare il terrorismo, la moglie e la figlia valutano l'ipotesi di trasferirsi in Turchia e concordano sulla necessità di mantenere riservatezza al riguardo. Negli ultimi giorni emerge che Hannoun ha programmato al partenza per Istanbul per il 27/12/25 e che la famiglia lo raggiungerà a breve".
Terrorismo: operazione Polizia e gdf, tra indagati un componente di spicco di Hamas
Nove persone arrestate con l'accusa di aver finanziato Hamas per 7 milioni di euro attraverso associazioni. Tra questi c'è anche il presidente dell'associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, definito dagli investigatori un "membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas" e "vertice della cellula italiana dell'organizzazione Hamas".
La Digos di Genova, in raccordo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Genova e il Nucleo Speciale della Polizia Valutaria della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari, emesse dal gip genovese, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, che ha disposto anche un sequestro beni per 8 milioni di euro.
L'indagine, nata dall’analisi di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette e sviluppata grazie a scambi informativi con altri uffici inquirenti italiani, nell’ambito della costante azione di coordinamento del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, nonché con le Autorità dei Paesi Bassi e di altri Paesi della Ue.
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, commentando la vicenda, ha definito l'operazione "molto importante e significativa". "Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista. Un pericolo rispetto al quale c’è la massima attenzione da parte del nostro governo"
Ringraziando "la professionalità dei poliziotti della Direzione centrale della polizia di prevenzione, la nostra 'antiterrorismo', e dei nuclei specialistici della Guardia di Finanza", il ministro ha spiegato che "si sono potuti ricostruire contatti e flussi finanziari su scala internazionale: l’ennesima dimostrazione delle competenze e capacità investigative delle nostre forze di polizia che si confermano tra le migliori al mondo". Secondo Piantedosi, "questo risultato ci incoraggia nell’opera di ulteriore rafforzamento delle nostre forze dell’ordine che stiamo portando avanti da tre anni e che continueremo finché ci verrà affidata la responsabilità di governo".
Terrorismo: inquirenti, 'indagini non tolgono rilievo a crimini commessi ai danni popolazione palestinese'
"Le indagini e i fatti emersi non possono in alcun modo togliere rilievo ai crimini commessi ai danni della popolazione palestinese successivamente al 7 ottobre 2023 nel corso delle operazioni militari intraprese dal Governo di Israele, per i quali si attende il giudizio da parte della Corte Penale Internazionale, da rendersi in conformità allo Statuto di Roma, ratificato da 125 Stati Membri, fra i quali, in un ruolo di impulso e sostegno, l’Italia". E' quanto si legge nella nota del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Il Procuratore della Repubblica, Giovanni Melillo, e del Procuratore della Repubblica Nicola Piacente, sull'operazione di Polizia di Stato e Guardia di Finanza sui finanziamenti ad Hamas.
"Allo stesso tempo - si legge nella nota - tali crimini non possono giustificare gli atti di terrorismo (compresi quelli del 7 ottobre 2023) compiuti da Hamas e dalle organizzazioni terroristiche a questa collegate ai danni della popolazione civile, né costituirne una circostanza attenuante. Per la giurisprudenza di legittimità costituiscono, infatti, atto terroristico le condotte che, pur se commesse nel contesto di conflitti armati, consistano in condotte violente rivolte contro la popolazione civile, anche se presente in territori che, in base al diritto internazionale, devono ritenersi illegittimamente occupati".