Treviso, rubano 800 euro di champagne: "Volevamo farci il bagno"

Non era la prima volta che realizzavano un colpo del genere. L'incredibile giustificazione

Cronache
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In provoncia di Treviso tre ladri rubano champagne, la scusa: "Volevamo farci il bagno"

I carabinieri del Radiomobile di Castelfranco Veneto hanno sorpreso e arrestato con l'accusa di furto aggravato in corso tre persone intente a rubare champagne al supermercato. I ladri per per provare a giustificare il furto hanno ammesso: "Volevamo farci un bagno rinfrescante".


La vicenda è iniziata nel pomeriggio di mercoledì 10 agosto, quando una 33enne originaria del Veneziano, il suo convivente 38enne e un loro complice 50enne (provenienti dalla zona di Este) hanno messo a segno un primo furto di champagne al supermercato di via dei Carpani a Castelfranco Veneto. Successivamente, nel pomeriggio di venerdì 12 agosto, i tre soggetti sono tornati sul luogo del furto per un nuovo colpo ma questa volta ad attenderli c'erano i militari dell’Arma. Fermati in flagrante, nello zainetto di uno dei tre sono state trovate ben 8 bottiglie di champagne di pregio, nella tasca dei pantaloni dell'altro uomo una pinza tronchese e nella borsa della donna un paio di scarpe sportive nuove, senza titolo di acquisto.

Nell'auto, parcheggiata nelle vicinanze, i carabinieri hanno trovato svariate confezioni di coltelli e occhiali da sole di cui i tre non hanno saputo spiegare la provenienza. Grazie alle riprese delle telecamere di videosorveglianza, i ladri sono stati incastrati ricostruendo anche il "modus operandi" della banda: la donna, facendo finta di dover scegliere le bottiglie da asportare provvedeva a rimuovere il dispositivo antitaccheggio, le passava al compagno e infine il terzo componente era incaricato di trasportare lo zaino con le bottiglie rubate.  

Il valore complessivo della merce ammonta a circa 800 euro. I tre, accompagnati in caserma e arrestati per furto aggravato in concorso, in prima battuta hanno provato a usare la scusa del bagno estivo nello champagne ma il sospetto degli inquirenti è che i tre volessero invece rivendere le pregiate bottiglie a terzi. Sabato mattina il processo per direttissima in tribunale a Treviso: al termine dell'udienza i tre arresti sono stati convalidati e per gli indiziati è scattato l'obbligo di dimora nel comune di provenienza.