Trieste, le paure del piccolo Giovanni inascoltate: "Solo con mamma? Non è una buona idea..."

I suoi dialoghi con la psicologa svelano le preoccupazioni. Allarmi caduti nel vuoto

di Marco Santoni
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Trieste, i dialoghi tra il piccolo Giovanni e la psicologa. Il bimbo aveva paura della madre

Mercoledì sera Olena Stasiuk, 55 anni, ucraina, ha ucciso il figlio Giovanni, 9 anni, tagliandogli la gola con un coltello nella sua casa a Muggia, a Trieste. Poi ha tentato il suicidio. Un gesto non inaspettato, la pericolosità della donna in cura psichiatrica era nota, più volte aveva minacciato il marito di gesti nei confronti del piccolo Giovanni e dalle parole è passata ai fatti appena ha avuto l'occasione. Eppure sarebbe bastato ascoltare quello che il bimbo diceva alla psicologa per capire le sue ansie.

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"Giovanni, descrivi papà e mamma con tre aggettivi". Lui "è buono, simpatico, gioca sempre con me, guardiamo film, leggiamo libri". E lei? "Così, così. Certe volte bene perché mi fa giocare, male perché non mi fa giocare. Quando non mi fa giocare - riporta Il Corriere della Sera - rimaniamo in silenzio in casa. Poi in casa c’è anche una signora che a me piace — si riferisce a Carlotta, l’educatrice inviata dai Servizi sociali, ndr — e vorrei che continuasse a esserci". E ancora: "L'educatrice via da casa? Non so se sia un’idea buona", rispondeva il bimbo. Il governo ha deciso di vederci chiaro in questa drammatica vicenda e sarebbe già sul tavolo del Guardasigilli Nordio la relazione chiesta al Tribunale sul via libera dato agli incontri non protetti.

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