Turbolenze in aumento e paura sugli aerei, Paolo Sottocorona: "La causa è il cambiamento climatico. E il motivo è piuttosto semplice”

Intervista al meteorologo e volto storico della divulgazione scientifica italiana sull’intensificarsi delle turbolenze

di Federica Leccese

Paolo Sottocorona

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“Turbolenze in aumento? La causa è il cambiamento climatico”. Intervista al meteorologo Paolo Sottocorona

Turbolenze in aumento? Voli da incubo? Ma quanto sono anomali questi episodi? Lo abbiamo chiesto a Paolo Sottocorona, meteorologo e volto storico della divulgazione scientifica italiana, che ad Affaritaliani ha fatto chiarezza su che cosa stia accadendo ad alta quota, tra voli dirottati e atterraggi di emergenza, sempre più frequenti in questa calda estate 2025. 

"Di casi di questo genere ne abbiamo visti più d’uno, anche in tempi recenti. Ma bisogna chiarire che non si tratta di un fenomeno nuovo: le turbolenze ci sono sempre state. Quello che cambia oggi è che sembrano più frequenti e a volte più intense”, dichiara Sottocorona. 

“Esistono due tipi principali di turbolenza: quella associata ai temporali — dove l’aereo entra in zone con forti moti verticali — e quella più subdola in aria chiara, cioè in cielo sereno. Quest’ultima è chiamata Clear Air Turbulence (CAT) e si verifica ad alta quota, dove volano gli aerei, spesso vicino alle correnti a getto, veri e propri ‘fiumi d’aria’ che possono superare i 200-250 km/h. Quando l’aereo attraversa le zone periferiche di queste correnti — dove la velocità dell’aria cambia bruscamente — si formano vortici che causano le turbolenze. È un fenomeno ben conosciuto, già studiato dai tempi della Seconda guerra mondiale, ma oggi può risultare più frequente e in certi casi più forte”, spiega il meteorologo. 

Alla domanda sulla causa dell’intensificarsi di questi fenomeni, Sottocorona risponde: "Il cambiamento climatico non ha creato fenomeni nuovi nel cielo, ma ha intensificato quelli già noti. Le turbolenze, le raffiche di vento improvvise, i downburst vicino ai temporali: tutto questo esiste da tempo. La differenza è che oggi questi fenomeni sono più intensipiù frequenti e, quindi, più difficili da prevedere con precisione."

"Molti si chiedono: cosa cambia con un riscaldamento globale di 1,5°C? Sembra poco, ma non lo è. Parliamo della media del pianeta. Un'atmosfera più calda contiene più energia. Pensiamo che l’atmosfera terrestre pesa circa 5 milioni di miliardi di tonnellate. Scaldarla di 1,5°C vuol dire immettere un’enorme quantità di calore. Questo cambia il comportamento dell’aria: non si muove più come una farfalla, ma come un elefante in un negozio di porcellane."

"Il risultato è che oggi i fenomeni estremi, non solo le turbolenze, ma anche siccità, alluvioni, eventi violenti, - continua Sottocorona - sono più frequentipiù intensi e anche più difficili da quantificare. Non è solo un problema di previsione: è che il sistema climatico è diventato meno stabile. La causa di fondo dell’intensificazione di questi fenomeni è il riscaldamento del pianeta. Nessuna tecnologia, nessuna teoria alternativa. Non servono fantasie: basta la fisica. Quando si riscalda una massa d’aria così enorme, i suoi comportamenti cambiano. E i fenomeni che da sempre esistono — turbolenze, piogge estreme, raffiche di vento — diventano più difficili da gestire”, conclude infine l’esperto. 

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