Manager al Vaticano ma pagato da Ubs: guai per l'ex braccio destro di Becciu

Aperta un'inchiesta nei confronti di Fabrizio Tirabassi. Era il braccio destro del cardinal Becciu. I legali: "Erano dei benefit"

Cronache
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Vaticano, contratto con Ubs e gestiva i fondi della Chiesa

Lo scandalo Vaticano non smette di regalare colpi di scena. Le trame segrete della Santa Sede continuano ad interessare la magistratura, che ha deciso di aprire un'altra inchiesta mettendo nel mirino uno dei massimi dirigenti laici. L’alto funzionario del Vaticano Fabrizio Tirabassi - si legge sul Corriere della Sera - è stato per anni retribuito dalla banca svizzera Ubs mentre era dipendente della Santa Sede. Gli sarebbero state pagate commissioni sulle operazioni finanziarie effettuate dalla Segreteria di Stato, presso la quale lavorava, e anche per la presentazione di nuovi clienti. Ubs assieme al Credit Suisse e alla defunta Bsi è uno degli istituti storici di riferimento del Vaticano.

Negli ultimi dieci anni - prosegue il Corriere - è stato il braccio destro di monsignor Alberto Perlasca e del suo superiore diretto, cardinale Giovanni Angelo Becciu, e, prima di Perlasca, di monsignor Gianfranco Piovano, fino al 2009 mente finanziaria della Segreteria. Sospeso dal servizio l’anno scorso, Tirabassi è tra gli indagati dell’inchiesta vaticana sulla gestione dei fondi delle donazioni. Una "Nota informativa sul cliente-scopo della relazione d’affari" fa riferimento a "una finder fee (0,5%) accordata al cliente per new money confluito presso due altre relazioni presso di noi". I suoi legali: "Tutto era conosciuto e autorizzato dai superiori, come una sorta di benefit".