Violenza di genere, Bonetti propone scorta a donne che denunciano. DI' LA TUA

Il voto sulla parità salariale è un risultato storico

Cronache
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Violenza di genere, una scorta per le donne che denunciano soprusi. Bonetti: "Stiamo valutando con Cartabia e Lamorgese"

La ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ha dichiarato che la proposta di una scorta per le donne che denunciano violenze può concretizzarsi. A Radio Capital ha detto: "E' una proposta molto interessante, sto collaborando con la ministra Gelmini, e stiamo valutando questa misura con le ministre Cartabia e Lamorgese per dare una risposta efficace a un fenomeno che ha avuto un aggravio inaccettabile e drammatico".

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Parità salariale: "Voto risultato storico"

La ministra ha poi continuato sul tema caldo del voto sulla parità salariale e di opportunità sul luogo di lavoro, approvato all'unanimità alla Camera, e ora in esame al Senato. "Il voto sulla parità salariale è un risultato storico, importante all'interno di un percorso che stiamo mettendo in campo di azioni concrete, che finalmente diano al nostro Paese quella compiuta parità di genere che serve non soltanto alle donne ma davvero allo sviluppo di tutti". "E' una legge importante - ha sottolineato Bonetti - che prevede una trasparenza da parte delle aziende rispetto alle retribuzioni, agli stipendi che pagano, che devono essere paritari tra le donne e gli uomini". 

Voto parità salariale

Due giorni fa la legge sulla parità salariale e di opportunità sul luogo di lavoro è stata approvata all’unanimità alla Camera. Il testo unificato a firma Chiara Gribaudo (Pd) prevede modifiche al codice sulle pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo, in modo da ridurre il ‘gender pay gap’ nelle retribuzioni. Ora sarà sottoposto all’esame del Senato.

La proposta chiede l'estensione dell’obbligo di redazione del rapporto sulla situazione del personale anche alle aziende, pubbliche e private, che abbiano più di 50 dipendenti. Compresi anche nuovi strumenti che favoriscano la conciliazione lavoro-vita privata.

Dal primo gennaio 2022 verrà poi introdotta la certificazione della parità di genere: un attestato che dovrà valutare le misure adottate dai datori di lavoro per ridurre il gap sulle opportunità di carriera, il salario e le politiche di gestione. 

"C'e' un'altra misura - ha aggiunto - altrettanto importante a cui tengo molto, che fa parte tra l'altro di uno dei progetti del Pnrr: l'introduzione della certificazione per la parità di genere per le imprese. Uno strumento chiaro e trasparente che mette in evidenza le politiche che le aziende hanno per promuovere carriera femminile, leadership femminile, per garantire un uguale trattamento alle donne e agli uomini, e su questo verranno poi introdotti elementi anche di premialità. Andava colmato un gap ed è importante questo passaggio".

"Ci sono due elementi - spiega - innanzitutto un elemento di ingiustizia. Le donne oggi a parità di ruolo vengono pagate spesso meno degli uomini. L'altro elemento altrettanto importante è che le donne accedono meno degli uomini alle posizioni apicali nel mondo del lavoro, e quindi poi a quelle più retribuite. Entrambe le misure concorrono a creare una disparità di reddito che mette poi le donne nelle condizioni di lasciare più facilmente il lavoro a fronte di difficoltà familiari".

"E' un circolo non virtuoso che continua a penalizzare il lavoro femminile. Tra l'altro, noi abbiamo dati chiari: se mettessimo in campo, come stiamo iniziando a fare, tutte quelle misure per arrivare ad una piena parità di genere, economicamente il nostro Paese avrebbe un vantaggio enorme: si parla di circa 10 punti del Pil" conclude Bonetti.