Vittorio Feltri e il ricordo-choc sull'aborto: "Stavo per uccidere mia figlia"

"Abortire significa strappare un bimbetto in formazione dalle viscere materne. Tecnicamente è possibile. Però non è carino uccidere un essere vivente"

Vittorio Feltri
Cronache
Condividi su:

Aborto, Vittorio Feltri: "Ha contribuito a svuotare le culle"

La decisione della Corte Suprema Usa sull'aborto continua a far discutere e, sulla prima pagina di Libero, Vittorio Feltri espone un ricordo personale, oltre a un punto di vista piuttosto netto: “Ognuno la pensa come vuole. A me hanno insegnato i preti, molti anni fa quando ero un adolescente, che se è una vita è sacra lo è dal concepimento alla morte. Il ragionamento sembra ancora valido. Abortire significa strappare un bimbetto in formazione dalle viscere materne. Tecnicamente è possibile. Però non è carino uccidere un essere vivente senza prima chiedergli il permesso di farlo".

"Ciò detto, anche io quando ero un giovane padre mi trovai di fronte al dilemma. Io e mia moglie, persona mite, avevamo già tre figli. Ella a un certo punto scoprì di essere incinta. Se avesse portato a termine la gravidanza, con il quarto pargolo, non avrebbe più potuto continuare la sua attività importante presso un ente pubblico, l'amministrazione provinciale. Sorse in me e anche in lei l'idea dell'aborto il quale però non era ancora stato reso lecito”, racconta Vittorio Feltri, che poi aggiunge di essersi recato con la moglie in Svizzera, dove invece l'interruzione di gravidanza era possibile.

Assaliti dai dubbi, i due si confrontarono: “Una sera mia moglie mi interrog.: 'Sei sicuro che la scelta sia giusta?'”. Al che' Feltri le rispose: “Sono sicuro che stiamo facendo una puttanata”. Nacque quindi una bambina: “Mi venne incontro una giovane infermiera che teneva tra le braccia un fagottino (…) Guardai la piccola come si osserva un gioiello. Mi sembrava un miracolo”. Infine Feltri chiosa: “Oggi mia figlia ha 50 anni, due lauree, gestisce una farmacia, ha un figlio grande (…) Lei non sa che sono stato sul punto di ucciderla. Allorché leggo sui giornali che la gente si lamenta perché le culle sono vuote, penso che l'aborto abbia contribuito a svuotarle”.