Fantastico Medioevo: la rete dei comuni cuore pulsante del progetto secondo il Sindaco di Melfi Giuseppe Maglione
Maglione: “La creazione di una rete innesca una sinergia virtuosa: ogni comune non è più un'isola a sé stante, ma un tassello di un mosaico più grande”
Dal Medioevo al turismo sostenibile: il Sindaco di Melfi, Giuseppe Maglione, spiega le opportunità del progetto per la rete dei comuni lucani
In un’intervista, Giuseppe Maglione, Sindaco di Melfi, racconta l’importanza della rete dei comuni all’interno del progetto "Fantastico Medioevo", di cui Melfi è capofila. Una vera e propria opportunità strategica per promuovere il patrimonio storico e culturale della regione, sviluppando un turismo sostenibile e diffuso che generi benefici per tutte le comunità coinvolte.
Il Sindaco Maglione spiega come l’iniziativa miri a superare la frammentazione territoriale, trasformando i singoli comuni in tessere di un mosaico culturale più ampio. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, associazioni locali e partner scientifici e culturali, Melfi punta a rafforzare l’identità storica condivisa e a creare nuove opportunità economiche per artigiani, ristoratori e operatori turistici in tutti i comuni della rete.
Sindaco Maglione, Melfi è capofila della rete dei comuni coinvolti in Fantastico Medioevo. Qual è il significato di questo ruolo per la città e quali opportunità porta alla comunità locale?
“La rete dei Comuni è il cuore pulsante del progetto Fantastico Medioevo e rappresenta il suo autentico elemento di innovazione. Non si tratta di una semplice collaborazione tra enti, ma di un approccio strategico che mira a superare la frammentazione territoriale per creare una proposta turistica e culturale integrata e coesa. Ogni Comune ha un ruolo, ogni territorio ha il compito di testimoniare il proprio irripetibile valore. La genesi del progetto si basa sulla consapevolezza che un singolo comune, ancorché dotato di un patrimonio storico importante come quello di Melfi, non possa da solo sostenere l'intero peso di un'offerta turistica di respiro internazionale. La creazione di una rete, al contrario, innesca una sinergia virtuosa: ogni comune non è più un'isola a sé stante, ma un tassello di un mosaico più grande. Con Melfi capofila, l'obiettivo della cultura deve essere quello di non creare confini ma connessioni”, ha dichiarato Giuseppe Maglione, Sindaco di Melfi.
Il progetto Fantastico Medioevo unisce castelli, cattedrali e borghi della Basilicata. Come vede l'impatto di questa rete territoriale sul turismo, sulla valorizzazione del patrimonio e sull'identità storica della regione?
“Il patrimonio normanno-svevo diventa un asset fondamentale per lo sviluppo turistico della nostra regione. Il visitatore, anziché percorrere una singola rotta, potrà intraprendere un "cammino federiciano" che lo porterà a scoprire le diverse sfaccettature dell'epoca normanno-sveva, castelli, borghi, chiese e siti archeologici che altrimenti non avrebbe modo di conoscere. L'immagine turistica della Basilicata viene così promossa non solo come quella di un singolo luogo, ma come quella di un intero territorio ricco di storia medievale, unito sotto un'unica "bandiera" progettuale. Questo favorirà lo sviluppo economico locale in maniera equa e sostenibile, creando opportunità per artigiani, ristoratori e operatori turistici in tutti i comuni aderenti. La rete rafforza il senso di appartenenza e l'identità collettiva delle comunità locali: si passa da una visione campanilistica a un "gioco di squadra", dove il successo di un comune è il successo di tutti”.
Durante le Giornate medievali e il Festival Parole tra passato e presente, Melfi ha ospitato eventi teatrali, musicali e didattici. In che modo queste iniziative contribuiscono a coinvolgere cittadini e giovani nella storia della città?
“Il Festival è stata l'occasione per riscoprire il Medioevo non come età oscura, ma come laboratorio di idee che ancora oggi parla al nostro tempo. Veloci dialoghi tra storici, giornalisti ed esperti di politica, economia, ambiente, cinema, turismo e religione hanno messo a confronto parole-chiave di ieri e di oggi: Stato, Mediterraneo, Ospitalità, Immagine, Castelli, Falconeria, con lo sguardo anche sul Sacro e sulla Pace, richiamando l'esempio di Federico II e della sua "Crociata della pace". Questo diventa modello di ispirazione per le nuove generazioni, creando un confronto diretto tra passato e presente e indicando la strada per comprendere meglio la nostra identità e le rotte di sviluppo culturale e turistico”.
Il progetto promuove sinergie tra comuni, istituzioni e associazioni locali. Quali collaborazioni ritiene più significative e come pensate di rafforzare la cooperazione all'interno della rete nei prossimi anni?
“Il fulcro del progetto è proprio nelle sinergie fra Comuni, istituzioni e associazioni locali. Di particolare rilievo sarà la mostra in corso di progettazione sul potere dei Normanni e la figura di Federico II, coordinata da Massimo Osanna e a cura della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, con la collaborazione dei Musei e Parchi Archeologici di Melfi e Venosa e dei Musei nazionali di Matera, organizzata dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. In tutte le attività saranno coinvolte associazioni di volontariato, Pro Loco e artisti locali, con la partecipazione di docenti e studenti per progetti editoriali legati al festival in collaborazione con l’Editore Laterza. Il progetto vedrà anche il supporto di associazioni come Rotary e Lions e la supervisione di Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, oltre a collaborazioni mediatiche con Lucana Film Commission e Rai Cultura”.
Guardando al futuro, quali sono gli obiettivi di Melfi nel guidare questa rete di comuni per trasformare la storia e il patrimonio in leve di sviluppo culturale e turistico?
“L’obiettivo di Melfi è la prossima candidatura a Capitale Italiana della Cultura. La città non è solo storia e il Castello Normanno-Svevo, ma anche un crocevia di culture, un punto nevralgico tra tradizioni antiche e innovazioni moderne, protagonista anche dell’industria automobilistica. Significa catalizzare investimenti in infrastrutture culturali, materiali e immateriali, riqualificare aree e creare nuove opportunità di lavoro per i giovani nel settore turistico-culturale. Una candidatura di successo non può essere calata dall’alto: deve essere un progetto corale e partecipato, con un respiro collettivo”.