Fantastico Medioevo: un viaggio tra castelli, cattedrali e comunità per riscrivere la storia lucana

Orlando (Fondazione Matera Basilicata 2019): “Non si associa la presenza di queste architetture a una storia centrale nel contesto europeo, come quella del Regno di Federico II. L’obiettivo del progetto è proprio rendere riconoscibile questa identità"

di Elisabetta Marciano
Culture

Fantastico Medioevo rilancia la Basilicata: arte, ricerca, comunità e turismo culturale per riscoprire l’eredità di Federico II e i luoghi che ne custodiscono la storia

Valorizzare la Basilicata come cuore pulsante del Medioevo europeo: è questa la missione del progetto Fantastico Medioevo, promosso dalla Regione Basilicata e coordinato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la direzione scientifica del prof. Fulvio Delle Donne. A raccontarlo è Rita Orlando, manager culturale della Fondazione, che illustra un percorso capace di unire divulgazione storica, arti performative e coinvolgimento delle comunità locali.

La Basilicata è profondamente medievale” spiega Orlando. “Abbiamo castelli, fortificazioni, basiliche, cattedrali, chiese rupestri: un patrimonio ricchissimo, ma ancora poco percepito nell’immaginario collettivo. Non si associa la presenza di questi luoghi a una storia centrale nel contesto europeo, come quella del Regno di Federico II. L’obiettivo del progetto è proprio rendere riconoscibile questa identità storica”.

Fantastico Medioevo sta portando sul territorio lezioni di storia, festival, performance artistiche e concerti, puntando su forme diverse di divulgazione e su un forte investimento in comunicazione, anche grazie all’esperienza maturata nel 2019 con Matera Capitale Europea della Cultura. “Stiamo adottando strumenti differenziati per intercettare vari tipi di pubblico: teatro, musica, performance, ma anche un grande lavoro sui canali digitali e sulle relazioni con sindaci, Pro Loco, associazioni e scuole. Vogliamo raggiungere tutti, dai cittadini ai turisti, dagli appassionati ai ragazzi”. Un esempio significativo sono le Lezioni di storia: “Le lezioni sono state costruite sui territori che le hanno accolte, valorizzando storie e identità locali e stimolando l’amor proprio delle comunità”.

La scelta dei luoghi è parte integrante della progettazione culturale. “Abbiamo inaugurato il festival performativo con la direzione artistican di Davide Rondoni al Castello di Monteserico, a Genzano di Lucania, una fortezza in cima a una collina, difficilmente raggiungibile. Una scelta strategica poiché quei luoghi hanno un potere evocativo straordinario e raccontano la loro funzione nel Medioevo. Vogliamo farli riscoprire e riappropriare alla comunità”. Anche portare la musica non sacra nelle cattedrali, precisa Orlando, è parte di un dialogo rispettoso e innovativo tra cultura, storia e patrimonio.

Le azioni del progetto per chiudere il 2025 si declinano su due dimensioni complementari. Da un lato, il convegno scientifico Forme e culture della regalità. Il regno dell’Italia meridionale in prospettiva Mediterranea (XII – XVI sec.)” con la direzione scientifica del prof. Fulvio Delle Donne, organizzato da CESURA a Melfi. “Portiamo i migliori storici e medievisti internazionali in un luogo che ha avuto un ruolo centrale nella costruzione del diritto europeo. Le Costituzioni Melfitane promulgate da Federico II sono state alla base dello Stato moderno fino all’Ottocento”. Dall’altro, iniziative culturali capaci di parlare alle emozioni, come Basilicanta, in diversi centri del Vulture e Alto Bradano: “Il canto corale è un mezzo di avvicinamento alla storia. Andremo nelle parrocchie, nelle chiese, con repertori che includono laudi francescane, per coinvolgere un pubblico diverso in un clima di condivisione”.

Riguardo alle azioni per il prossimo anno, si lavora anche su una valorizzazione tangibile e strutturata del patrimonio. “Interverremo nei principali castelli come quelli di Melfi, Lagopesole, Monteserico e Palazzo San Gervasio con allestimenti multimediali, pannelli narrativi e mostre temporanee”. Inoltre, è in fase di definizione una grande mostra archeologica dedicata ai Normanni e agli Svevi, attesa per il prossimo anno, in collaborazione con la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura. Centrale sarà anche il rapporto con le scuole: “Con Editori Laterza pubblicheremo undici volumi dedicati ai protagonisti del Medioevo, con attenzione anche alle figure femminili. I libri intrecciano la storia dei personaggi con i luoghi del territorio. Vogliamo che i ragazzi riconoscano nei luoghi che vivono ogni giorno la loro storia”.

Orlando chiude con una riflessione identitaria: “La nostra non è una storia di margine, ma una storia centrale dell’Europa medievale. Vogliamo che cittadini e visitatori si riconoscano in questo passato e che il patrimonio diventi una risorsa viva per il futuro”.

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