Giancane in concerto a Milano soffre un po’ il Covid

Giancane, cantautore romano folk e rock’n’roll, mette in musica l’ansia e il disagio di generazioni di disillusi che non perdono l’ironia

di Sara Perinetto
Culture
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Giancane, romano de Roma, non è molto conosciuto a Milano, e forse per questo o forse perché era martedì, il suo concerto all’Arena Milano Est del 7 settembre non ha fatto proprio il tutto esaurito. Pochi ma buoni, si usa dire: definizione azzeccata per il pubblico presente che, pur seduto e distanziato, cantava a squarciagola i successi del cantautore, rideva, si divertiva e a un certo punto ha anche tirato fuori gli accendini.

Ma la verità è che non si può andare a un concerto di Giancane senza potersi alzare in piedi e ballare. La salute prima di tutto, la legge c’è e si rispetta, ma c’è anche il disagio di essere arrivati alla fine della seconda estate senza la libertà di dimenarsi sotto a un palco. Speriamo che vaccini e Green Pass sciolgano presto anche le ultime restrizioni.

Nel frattempo rimaniamo appollaiati comodi sulle sedioline di plastica ben disposte nel cortile del Teatro Martinitt ad ascoltare i classici di Giancane, da Ipocondria (in bis, con e senza Lucchesi) a Ciao sono Giancane, da Adotta un fascista a La stessa estate, notando però qualche assente illustre, come Odio i bambini o il momento Lucchesi (ma questo perché per quasi tutto il concerto è mancato proprio il chitarrista).  

Tanta genialità, soprattutto per aver dato il via alla musica con Disagio: qui c'è soltanto disagio / mi crei soltanto disagio / la vita è solo disagio / quello che mi regali è ansia e disagio, mentre sul maxischermo alle spalle della band scorrono le immagini di una vecchia televendita.


 

Però bisogna ammetterlo: non la migliore delle esibizioni, tra scaletta “a cazzo di cane”, forse un po’ troppo anche per Giancane, e gag che non brillavano sempre per spontaneità. Ma tutto perdonabile, anche perché i ragazzi, ormai a fine tour, arrivavano da Padova e ripartivano subito dopo per Torino: comprensibile un po’ di stanchezza.

Il nodo cruciale è che mancano le novità. L’ultimo singolo, Non dormo più, risale al 2019. Nel frattempo sono passati due anni belli tosti, e non sarebbe niente male canticchiare i dissacranti pensieri di Giancane su tutta la retorica dell’andrà tutto bene e siamo sulla stessa barca.
Sperando poi di poterli anche ballare presto a un prossimo concerto senza restrizioni.