"Mai fermi”, il nuovo libro di Alessandro Bentton presentato su RTL 102.5

“In questo volume ci sono le storie di persone che hanno avuto grandi successi, ma anche momenti no, in cui le cose non funzionavano: a volte la non perfezione è l’origine delle grandi soddisfazioni”

di Redazione

Alessandro Benetton

Culture

“Mai fermi” è il nuovo volume di Alessandro Benetton: una storia di grandi successi e non solo

Alessandro Benetton è stato ospite di "W l’Italia" su RTL 102.5, con Angelo Baiguini e Ambra Angiolini, dove ha presentato in diretta radiovisiva il suo nuovo libro, Mai fermi (Mondadori), nel quale l'autore condivide principi e strategie che hanno consolidato la sua visione imprenditoriale, attraverso anche il racconto delle storie di grandi figure del mondo dell’arte, dell’architettura, dello sport e degli affari.

“Mai fermi”, il nuovo libro di Alessandro Benetton

“Questo libro nasce sulla scia del primo, che era un'autobiografia che in realtà non volevo pubblicare perché la consideravo una cosa molto privata. Poi dei giovani con i quali lavoro sui social mi hanno detto che potevano esserci degli spunti di parallelismi per tanti altri giovani, perché alla fine, per quanto io ritenessi che la mia vita fosse diversa e le condizioni fossero diverse, c’erano dei parallelismi utili. È uscito quel libro, che è funzionato, e da lì il mio rapporto con i giovani è aumentato e mi ha portato a condividere un ulteriore passaggio, che è quello di individuare le strade per “sfruttare” le esperienze degli altri nella propria vita. Nel libro ci sono 8 storie di persone che ho incontrato e che ho studiato, con dei parallelismi con quello che mi è successo nella vita”, ha spiegato Benetton a RTL 102.5.

Nel volume trovano spazio figure come Andy Warhol, Michael Schumacher e Amadeo Giannini: “In questo libro ci sono le storie di persone che hanno avuto grandi successi, ma viene dato spazio anche ai momenti no, in cui si sono guardati allo specchio e le cose non funzionavano, avevano dei difetti, e a volte la non perfezione è l’origine delle grandi soddisfazioni. Queste storie possono essere un’ispirazione non solo per quello che hanno fatto, ma anche per quello che non hanno fatto, per i loro successi e anche per le loro difficoltà. È un libro che mi piace pensare richieda una buona dose di empatia e modestia, perché sentirsi vicini a chi ha avuto tanto successo può essere difficile, ma allo stesso tempo serve anche un po’ di capacità di sognare, di non aver paura di farlo. Quindi trovare nelle figure degli altri un modo per specchiare sé stessi, trovare delle motivazioni”, ha aggiunto.  

Michael Schumacher

Ed in particolare, durante l’intervista con Angelo Baiguini e Ambra Angiolini, Alessandro Benetton ha voluto soffermarsi sul percorso umano e sportivo del campione di Formula 1 Michael Schumacher: “In questo libro racconto c’è anche Michael Schumacher, che conosco quando è un ragazzo che si sta facendo uomo. È già un talento straordinario e da lui, durante questa sua fase di crescita, imparo l’essenza del metodo. Era meticoloso in tutto, nel suo mestiere era maniacale nella preparazione. Questo lo rilassava molto. Ricordo che dormiva nel motorhome una mezz’ora prima del Gran Premio e poi, in cinque minuti, era a 300 all’ora sotto il sole cocente, perché lui si sentiva di aver fatto il suo dovere. Ma era meticolosissimo anche nei rapporti personali. Ricordo che si era appena fidanzato con Corinna, quella persona straordinaria che gli è ancora a fianco in una fase tristissima, e lui viveva quelle esperienze con molto metodo, ma senza far passare in secondo piano l’aspetto emotivo”.

I figli e il padre 

Inoltre, tra le prime pagine del suo nuovo volume, racconta successivamente Benetton, ha voluto inserire la storia dei suoi figli, fino a concludere il libro con un tributo alla figura del padre:  “La storia di mio padre è di grande ispirazione, perché parla di qualcuno che è partito da niente e, quando ho deciso di fare l’imprenditore, è stato un punto di riferimento importante. Ho iniziato a lavorare in un settore che non aveva nulla a che fare con le attività di famiglia. Ho scelto molto presto un’attività indipendente, e in questo percorso mio padre è sempre stato di ispirazione per due aspetti: l’essere partito da niente e non essersi fermato dopo i primi successi; e l’altro aspetto è che è stato severo con me. Con i miei figli ho un rapporto straordinario. In una fase della vita sono stato molto vicino a loro e ho partecipato alle loro fasi evolutive. Ho avuto il privilegio di sentirmi vicino e di imparare tanto: ho messo al centro della mia vita la progettualità. Quando hai vicino qualcuno più giovane di te, di cui ti devi prendere cura, hai modo di capire che ciò che conta davvero è la traiettoria. Stare vicino a loro mi ha permesso di mettere al centro di tutto la prospettiva e il percorso”.

Aeroporto di Fiumicino

E infine, Benetton ha parlato anche dell’Aeroporto di Fiumicino, annunciandone la decarbonizzazione: “Dal punto di vista manageriale, organizzo molte attività che riguardano i giovani, soprattutto a livello aziendale. Un fiore all’occhiello dei nostri investimenti è l’aeroporto di Roma. Abbiamo dedicato 50 milioni di investimento alle start-up, ai giovani e alle loro idee. Abbiamo lanciato la UNHATE Foundation, dedicata ai giovani, che ha nel comitato scientifico persone con meno di 30 anni: giovani che decidono per i giovani. Nelle mie relazioni quotidiane, cerco sempre di far parlare loro per primi, perché è sempre capitato, nella storia del mondo, che qualcuno delle generazioni precedenti provasse a incasellare le nuove personalità all’interno di sistemi dati per scontati. Forse, invece, sono proprio i giovani che devono creare i nuovi sistemi, magari partendo però dai vecchi valori. L’aeroporto di Roma è un biglietto da visita importante per il Paese, il miglior aeroporto europeo da tanti anni. Sarà il primo aeroporto a essere neutro dal punto di vista della decarbonizzazione. Dei 1.700 dirigenti, il 30% sono donne e abbiamo l’obiettivo di portare questa percentuale al 50% nei prossimi anni. Tadao Ando, come architetto, è un’ispirazione per pensare che la sostenibilità non è solo ambiente, ma è l’uomo in tutti i suoi aspetti, a 360 gradi, intorno alle sue attività”.

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