“Ritratto di signora” e il mondo di Klimt in mostra a Piacenza

La carriera di Klimt dai successi iniziali per la decorazione dei teatri all'art nouveau, fino a essere il ritrattista più ricercato nell’alta società viennese

di Simonetta M. Rodinò
Edvard Munch La vanità, 1899 Litografia Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia
Culture
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Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo 

Tutto s’incentra su un ritratto femminile e ha luogo nella città che ospita la tela, eseguita tra 1916 e 1917 da Gustav Klimt: Ritratto di signora è esposto negli spazi della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e dell’XNL - Piacenza Contemporanea dell’omonima provincia dell’Emilia Romagna.

La rassegna Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo aperta fino al 24 luglio, attraverso 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa, si pone l’obiettivo di riscrivere una storia proprio intorno alla tela del grande pittore austriaco, fondatore e massimo esponente della Secessione viennese. Creata con lo scopo di rinnovare lo stato delle arti figurative austriache attraverso l’organizzazione di mostre internazionali.

Una carriera che dai successi iniziali per la decorazione dei teatri della monarchia e d’importanti edifici sul ring di Vienna, attraverso lo storicismo dell’art nouveau, portò Klimt a diventare il ritrattista più ricercato nell’alta società viennese, e con quell’uso dell’oro si presentava come l’incarnazione dei fasti dell’impero.

Una visione felice, poi in un lampo, con la Prima Guerra Mondiale, dalla prosperità si passò all’Apocalisse.

Vittorio Zecchin Le principesse e i guerrieri, 1914 Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia
 

Un racconto che inizia con i modelli culturali e artistici in cui il pittore si muove: quel mondo popolato da ninfe, centauri, sirene, satiri, percorso da elementi demoniaci e oscure forze istintuali dipinte dai simbolisti. Anticipatore del clima Félicien Rops, con lavori che mescolano eros e misticismo. Poi l’universo abitato da visioni spettrali e angoscianti di Edvard  Munch, come nelle incisioni esposte.

Da un segmento della rassegna focalizzato sui lavori giovanili insieme al fratello Ernst e all’amico Franz Matsch, si passa al momento del grande rinnovamento della Secessione viennese con opere anche di Moser, cui sono affiancate una sezione con una serie di manifesti pubblicitari per le mostre della Secessione e un’altra che raccoglie articoli di argenteria, gioielleria, vasi in vetro e metallo, mobili e arredi.

Klimt Ritratto di signora con fondo rosso, 1897 1898 © Klimt Foundation, Vienna
 

Una splendida galleria di ritratti e figure femminili, di Klimt, non sempre ma spesso idealizzate più che raffiguranti persone reali, accompagna alla stanza in cui unica protagonista è Ritratto di signora, l’olio dal titolo originale Backfisch - nel tedesco colloquiale adolescente - che appartiene all’ultima fase dell’attività dell’artista. Ormai allontanatosi dalle sfolgoranti stilizzazioni dorate, che caratterizzavano fino al primo decennio del Novecento le sue opere.

Qualche curioso mistero aleggia intorno alla tela: non solo sparì per anni, ma nel 1996 si scoprì che Backfisch fu dipinto sopra un precedente ritratto di una giovane donna, stessa posa, identico volto, ma con ampio cappello, un boa al collo e una leggera sciarpa.

Gustav Klimt Ritratto di Signora, 1916 17 Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
 

Dopo una sezione dedicata ai lavori di Egon Schiele e Oskar Kokoschka, la mostra si chiude con la ricaduta del lavoro di Klimt sul gusto dell’arte visiva italiana.

Tra gli ammiratori di Klimt il giovane Felice Casorati che dopo il 1910 creerà opere affini al simbolismo: soggetti allegorici e spirituali, in prevalenza figure femminili, come “Il sogno del melograno” e la delicatissima tela “Nudino” esposti in mostra. Così come le sottili “Principesse” di fiaba, sfoglie trapuntate d’oro, realizzate da Vittorio Zecchin, affascinato dall’eleganza lineare di Klimt, per raccontare le mille e una notte nel salone di un albergo veneziano.

Gustav Klimt Testa di donna 1917 incompleto Linz, Lentos Kunstmuseum
 

Sempre circondato da tante donne che rivestirono nella sua vita i ruoli più vari, dispensandogli premure familiari, facendogli da organizzatrici e offrendo, naturalmente, stimoli erotici, Klimt ebbe sei figli da tre donne diverse. Un ictus cerebrale se lo portò via 56enne, segnando anche la fine delle tre loro vite parallele e ineguali.

Koloman Moser Giovane nudo in piedi tra le rocce, 1915 circa © Belvedere, Vienna
 

Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo

Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi - Via San Siro, 13 Piacenza

12 aprile - 24 luglio 2022

Orari: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 19.0

Infoline:  0523 17986 -  www.klimtpiacenza