Disordini a Milano, Zerocalcare: "Nessun segno di devastazione in Centrale, a pagare sono due minorenni"

Al centro sociale Lambretta, il fumettista attacca: "Ottusa gestione dell'ordine pubblico". Il tribunale: "I due minorenni ai domiciliari possono frequentare la scuola"

di Giorgio d'Enrico
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Disordini a Milano, Zerocalcare: "Nessun segno di devastazione in Centrale, a pagare sono due minorenni"

Durante una conferenza stampa presso il centro sociale Lambretta, Zerocalcare è tornato a commentare gli scontri fra polizia e manifestanti avvenuti il 22 settembre in Stazione Centrale a margine di un corteo proGaza: "A Milano c'è stata una gestione dell'ordine pubblico particolarmente ottusa, che ha determinato quello che è successo e da cui poi hanno costruito una retorica per distogliere l'attenzione dalla mobilitazione nazionale".

Il fumettista romano ha commentato anche la decisione del GIP di condannare ai domiciliari due 17enni militanti dello stesso Lambretta: "Sono quelli che hanno la situazione più gravosa. Io sono arrivato alla stazione e non c'è nessun segno di questa incredibile devastazione che è stata raccontata dai nostri governanti, e però loro la stanno pagando tutta". E polemicamente ha concluso: "Poche persone pagano, di cui due minorenni che non possono nemmeno andare a scuola. C'è la volontà di spostare l'attenzione sull'ordine pubblico per non parlare di quella manifestazione oceanica che c'è stata in tutta Italia".

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I legali dei due studenti: "Impugneremo il provvedimento"

L'evento al Lambretta che vedeva ospite Zerocalcare era stato organizzato dopo che, seguito dei disordini di lunedì, il GIP ha condannato ai domiciliari due 17enni, entrambi studenti del Liceo Classico "Giosuè Carducci". L'accusa è di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e gli imputati, un ragazzo e una ragazza militanti dello stesso Lambretta, dovranno difendersi in un processo per direttissima.

Guido Guella, legale dei due minori, così ha commentato la decisione del Giudice: "Non c'e' neanche un'autorizzazione ad andare a scuola, blocchiamo il percorso educativo e di crescita didattica di due giovani studenti delle scuole superiori. Parliamo tanto di scuola come baluardo verso il disagio giovanile, come strumento per dare valori e obiettivi ai nostri giovani e poi manco gli diamo il permesso di andare a scuola quando vengono messi ai domiciliari". Gli ha fatto eco l'altro difensore, Mirko Mazzali: "Impugneremo il provvedimento che, usando un eufemismo, non condividiamo".

Ilaria Cucchi (AVS): "Così i due studenti perderanno l'anno scolastico"

Al Lambretta, oltre a Zerocalcare, erano presenti anche - in rappresentanza della politica - la sentrice di AVS Ilaria Cucchi e Luca Blasi di Sinistra Italiana, assessore alla Cultura del III Municipio di Roma. Dal palco la Cucchi è stata durissima: "Mi rivolgo al prefetto di Milano e gli chiedo, come le è venuto in mente di fare tutto questo? Chi ha preso la decisione assurda di mettere ai domiciliari due minori? Erano lì per far sentire la loro voce: è un fatto gravissimo. Significa che questi ragazzi hanno perso l'anno scolastico. Prefetto si rende conto del trauma che ha inflitto a due minori? Del danno che sta facendo all'intera società, un danno che il governo Meloni sta facendo al nostro Paese, nel momento in cui si dice a due ragazzini che non hanno il diritto di esprimere la loro rabbia e indignazione".

Blasi ha annunciato a proposito di aver preso contatto con Amnesty International e ha lanciato un appello: "Chiediamo l'immediata liberazione dei due minorenni e la possibilità di tornare subito a scuola. L'ordine di non farli studiare è una misura punitiva e regressiva, vergognosa". 

La precisazione del tribunale: "I minorenni autorizzati ad andare a scuola"

"L'Autorità Giudiziaria, come previsto dalla legge, autorizza, con separata ordinanza, il minore sottoposto alla misura cautelare della permanenza a casa ad allontanarsi dall'abitazione per esigenze inerenti alle attività di studio previa apposita istanza della difesa supportata da documentazione attestante la scuola frequentata, gli orari delle lezioni ed il tragitto da compiere per raggiungere l'Istituto stesso". Lo precisa in una nota la presidenza del Tribunale per i minorenni di Milano, "con riferimento alle notizie diffuse dai mezzi di informazione sui ragazzi coinvolti negli scontri in Stazione Centrale a Milano". Ieri la gip del Tribunale per i minorenni, Antonella De Simona, aveva disposto come misura cautelare l'obbligo di permanenza in casa per i due ragazzi. E i difensori avevano lamentato, parlando coi media, che i due giovani non erano stati autorizzati ad andare a scuola.


 

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