Altro che passatempo, lo shopping online tiene in piedi l’Italia: produce 44 miliardi di euro di entrate fiscali

Ogni euro generato direttamente dal settore e-commerce ne porta altri tre all’economia in generale. Lo shopping online e e la sua filiera hanno coinvolto direttamente e indirettamente 1,8 milioni di lavoratori

di Maddalena Camera
Shopping online
Economia

E-commerce, un colosso che finanzia l'Italia: 44 miliardi di entrate e milioni di posti di lavoro

Il 44% degli italiani sopra i 14 anni ha effettuato nel 2024 almeno un acquisto online. Lo dice uno studio di Netcom, il consorzio del commercio digitale in Italia, realizzato  in collaborazione con Althesis. Il commercio elettronico è in crescita e ha prodotto un impatto complessivo pari a 150 miliardi di euro, di cui 88 miliardi di valore aggiunto, che equivale al 7% del Pil italiano con una crescita del 6,6% rispetto all'anno precedente.

Dalla ricerca emerge chiaramente il dato strutturale sul moltiplicatore economico: ad ogni euro di valore aggiunto generato direttamente dal comparto e-commerce, ne corrispondono tre di benefici per l'intero sistema economico italiano tra ricadute dirette, indirette e indotte. Si tratta di un indicatore che evidenzia la forte capacità dell’e-commerce di attivare valore lungo tutte le maglie del sistema produttivo, confermando la sua  natura interconnessa.

Il contributo fiscale complessivo prodotto dalla filiera è notevole pari a 44 miliardi di euro il 7,7% delle entrate fiscali italiane confermando il ruolo determinante dell’e-commerce nel sostenere la spesa pubblica e il benessere collettivo.  Ottimo anche il livello occupazionale. L’e-commerce e la sua filiera hanno coinvolto direttamente e indirettamente 1,8 milioni di lavoratori compreso l’indotto, in crescita del 15% tra il 2022 e il 2023. Ossia il  6,8% degli occupati in Italia che  hanno contribuito a generare un totale di 40,3 miliardi di euro di salari lordi nella sola filiera (+13%rispetto al 2022).

Quanto agli occupati 1,17 milioni sono impiegati direttamente nella value chain del commercio digitale: 310mila nei comparti dei fornitori, 542mila tra retailer, brand e marketplace, e 319 mila nei servizi di logistica, consegna e pagamento.  La crescita degli utilizzatori vuol dire che il commercio elettronico  ha consolidato il proprio ruolo non solo per il risparmio di tempo e l’ampiezza dell’offerta, ma anche per la trasparenza e la competitività dei prezzi. Inoltre  sta assumendo un ruolo guida anche nella promozione di modelli di consumo circolari e sostenibili.

L’introduzione di soluzioni logistiche a basso impatto ambientale, come i veicoli elettrici e il packaging riciclabile, ha contribuito in modo significativo alla riduzione di emissioni di CO2. E la maggior parte degli imballaggi utilizzati  è costituito da cartone ondulato. L’Italia si sta già preparando al raggiungimento degli obiettivi del nuovo regolamento che prevede che il 40% del packaging sia riutilizzabile entro il 2030.

LEGGI QUI TUTTE LE NEWS DI ECONOMIA

Tags: