Amadori, "Francesco? La sua parola non conta più". La Dinasty del pollo

Francesca è stata licenziata dal padre. L'ad del gruppo spiega il perchè: "Da inizio dicembre ha smesso di lavorare senza dare nessuna spiegazione"

Economia
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Amadori, guerra padre-figlia. "Lei assente ingiustificata da dicembre"

La Dinasty del pollo continua. Guerra aperta nella famiglia Amadori dopo la decisione del padre titolare dell'azienda modenese di licenziare la figlia Francesca. La donna di 45 anni ha annunciato che intende andare per le vie legali, trascinando in tribunale i vertici dell'azienda (i suoi familiari). A tentare di chiarire la vicenda ci prova l'ad del gruppo, Francesco Berti, che non è un Amadori ma è al vertice del gruppo. "Da inizio dicembre - spiega Berti al Corriere - ha smesso di lavorare, senza dar e spiegazioni. Che non sono arrivate neanche dopo la richiesta di chiarimenti da parte dell’azienda secondo quanto previsto dalla legge e dal contratto di lavoro. A quel punto non potevamo non licenziarla. Neanche il padre ha potuto far nulla. Se non ribadire che le regole valgono per tutti, a prescindere dal cognome".

"Nemmeno il fondatore Francesco Amadori - prosegue l'ad Berti al Corriere - avrebbe potuto evitare il provvedimento, alla stregua del padre. Perché da quando ha lasciato la guida dell’azienda, nel 2014, ne è sempre rimasto fuori. Al contrario di quel che si possa pensare, questa non è più un’impresa familiare. La volontà della seconda generazione è stata quella di trasformare l’azienda da familiare a manageriale. E ci siamo riusciti. Ognuno di noi, me compreso, è valutato sui risultati che raggiunge, non certo per la relazione familiare".

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