Amazon, il Made in Italy "compie" 10 anni: "Germania, Francia e Usa pazzi per i prodotti tricolori. Nelle nostre pmi si acceleri con la digitalizzazione"
Dieci anni di Made in Italy su Amazon: un percorso di crescita per le PMI italiane tra artigianalità, digitalizzazione e apertura ai mercati mondiali. L'intervista a Ilaria Zanellotti, Direttrice dei Servizi per i Partner di Vendita di Amazon.it
Dalla Toscana al mondo: come Amazon ha portato l’artigianato italiano online: tornano i Made in Italy Days
Dal 26 maggio al 2 giugno, Amazon.it apre le porte a un viaggio nel cuore del Made in Italy: otto giorni di offerte esclusive, pensate per celebrare la Festa della Repubblica con ciò che rappresenta meglio il Belpaese nel mondo: qualità, passione e ingegno. Non è solo una vetrina, è una storia lunga dieci anni: quella delle oltre 5.500 piccole e medie imprese che portano ogni giorno un pezzo d’Italia nelle case di milioni di persone.
Oggi sono più di 3 milioni gli articoli Made in Italy disponibili nei negozi online di Amazon in 11 Paesi, di cui oltre 2 milioni solo su Amazon.it. Ma dietro i numeri c'è di più: ci sono mani, idee, territori e una piattaforma che, dal 2019, lavora in sinergia con ICE Agenzia per accompagnare le imprese oltre confine, aiutandole a crescere, esportare e raccontarsi.
Per scoprire come nasce questo ecosistema, Affaritaliani.it ha intervistato Ilaria Zanelotti, Direttrice dei Servizi per i Partner di Vendita di Amazon.it, che ha raccontato il dietro le quinte di un successo che parla italiano e guarda lontano.
Dieci anni di Made in Italy su Amazon: quali sono i traguardi più significativi raggiunti? E quali quelli ancora da conquistare?
La vetrina Made in Italy è stata, in un certo senso, una sfida, perché l’obiettivo è sempre stato quello di dare visibilità a una particolare tipologia di prodotto: l’eccellenza italiana, che molto spesso coincide con un prodotto artigianale. Quindi, non esattamente il tipo di prodotto che si trova abitualmente online. Abbiamo però intrapreso quest’avventura proprio perché crediamo che sia una missione di Amazon aiutare le piccole e medie imprese, e anche le realtà artigianali, a crescere, e soprattutto a crescere all’estero.
Quando abbiamo iniziato, siamo partiti da una sola regione. Abbiamo detto: "Proviamo con una regione". Abbiamo cominciato con la Toscana, caricando sul sito cinquemila prodotti toscani. Oggi siamo arrivati a diciotto percorsi regionali, con oltre tre milioni di prodotti. Questo ci ha dato conferma del fatto che Amazon, attraverso la vetrina, è riuscita ad aiutare le piccole e medie imprese, che hanno continuato a crescere, proprio perché hanno visto crescere la propria attività, soprattutto nei mercati esteri, uno degli ambiti in cui il canale online offre grandi vantaggi rispetto a quello fisico.
Negli anni, abbiamo anche esportato questa vetrina in undici Paesi nel mondo. Ora il nostro obiettivo è continuare ad espanderci, sia in termini di numero di imprese che vendono su Amazon, sia nel far crescere il loro fatturato, soprattutto quello all’estero, che per noi rappresenta il principale valore del vendere online.
Nel tempo avete ampliato la vetrina in 11 Paesi: ci può raccontare quali mercati si sono rivelati più ricettivi verso il Made in Italy?
Quelli più promettenti e che hanno generato il maggior volume di fatturato sono la Germania, la Francia, la Spagna, gli Stati Uniti e, più recentemente, anche l’Austria.
Secondo Lei che cosa significa oggi per Amazon valorizzare l’eccellenza italiana? Parliamo solo di vendite o anche di identità, cultura e territorio?
Secondo me, significa da un lato andare incontro a un desiderio espresso chiaramente dai clienti. Quello che vediamo è che, quando su Amazon rendiamo visibile il fatto che un prodotto è Made in Italy, abbiamo un tasso di conversione più alto rispetto a quando il prodotto non è identificato come Made in Italy. Questo significa che per il consumatore ha un valore, e quindi per noi è importante dargli visibilità: sia per rispondere alla domanda dei clienti, sia per aiutare le piccole e medie imprese italiane a crescere.
Questo, per me, è ciò che significa valorizzare l’eccellenza italiana. Lo facciamo con una vetrina dedicata, perché Amazon è comunque un sito che vende di tutto, ma ci rendiamo conto che valorizzare in modo specifico e mirato le eccellenze italiane aiuta il consumatore a riconoscerle meglio e, allo stesso tempo, dà maggiore visibilità alle piccole e medie imprese. Questo si traduce in maggiori volumi, proprio grazie a questa visibilità aggiuntiva.
In foto Ilaria Zanelotti, Direttrice dei Servizi per i Partner di Vendita di Amazon.it
Molte PMI italiane sono eccellenze di prodotto ma non sempre hanno competenze digitali. Quali strumenti Amazon mette loro a disposizione per affrontare il salto verso l’e-commerce globale? Come si coniugano artigianalità e digitalizzazione?
Qualsiasi prodotto di buona qualità, che risponde all’esigenza del consumatore, si vende bene online, in qualsiasi categoria, anche le più inaspettate. Tuttavia, spesso queste aziende di natura più artigianale non possiedono le competenze necessarie per approcciare il mondo digitale. Il gap di competenze è esattamente il punto su cui cerchiamo di intervenire.
Come lo facciamo? Innanzitutto, con la formazione. Amazon mette a disposizione un programma gratuito che si chiama "Accelera con Amazon", rivolto a qualsiasi impresa, sia che voglia vendere su Amazon, sia che intenda farlo altrove. L’obiettivo è proprio colmare il gap di competenze digitali. Poi interveniamo anche mettendo a disposizione strumenti che, spesso, un artigiano non ha. Un esempio è la logistica, la velocità e la puntualità nelle consegne.
Non tutte le imprese, soprattutto quelle più piccole, sono strutturate per gestire una logistica di alta qualità. Per questo offriamo il servizio "Logistica di Amazon", che consente alle imprese di utilizzare la nostra rete logistica per garantire consegne con gli stessi standard di Amazon. Infine, mettiamo anche a disposizione strumenti di marketing per aiutare le imprese a far crescere il proprio brand, e anche strumenti di analisi e reporting che permettono di comprendere l’andamento del business online, dove investire e come migliorare le proprie performance.
Ci può raccontare una storia concreta e significativa di una PMI italiana che, grazie alla vetrina Made in Italy, è riuscita a crescere o reinventarsi? Avete notato differenze nell’approccio all’e-commerce tra le imprese delle diverse regioni italiane? C’è un "modello vincente" che avete osservato?
Non c’è un approccio profondamente diverso tra le varie regioni, però, se guardiamo all’economia italiana in senso generale, si tende a considerare il Nord come motore principale. Quando però osserviamo i dati relativi alla vetrina Made in Italy su Amazon, scopriamo che tra le prime dieci regioni per performance ce ne sono tre del Sud Italia: Campania, Puglia e Sicilia. Questo può sembrare controintuitivo, ma in realtà ha perfettamente senso, perché l’online abbatte molte delle barriere che esistono nel commercio tradizionale. Un’azienda del Sud ha, quindi, le stesse opportunità di qualsiasi altra impresa, anche nell'accesso ai mercati esteri.
Abbiamo numerose storie di successo. Proprio questa settimana, a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e in collaborazione con l’Agenzia ICE, abbiamo premiato dieci imprese che si sono distinte per particolarità e valore. Sono storie molto belle, che danno un volto concreto ai numeri. Tra queste c’è Essenze.me, un brand di cosmesi avanzata nato dall’incontro tra rigore scientifico, sensibilità dermatologica e autentica passione per la skincare; Pelletterie Borghese, che realizza prodotti di altissima qualità con materie prime interamente italiane, selezionando i migliori pellami lavorati a mano; D’Annata, azienda che produce olio extravergine di oliva e altri prodotti a base d’olio nel rispetto della tradizione; Marrocu Gioielli, che da cinque generazioni realizza nel suo laboratorio artigianale creazioni esclusive, autentica espressione della tradizione sarda.
Guardando ai prossimi 10 anni: quale sarà la prossima evoluzione della vetrina Made in Italy? Ci saranno nuove tecnologie coinvolte (AI, realtà aumentata, ecc.)? Avete in programma nuovi percorsi o partnership per il 2025?
Continuiamo a lavorare in forte collaborazione con le Regioni e le istituzioni, perché per noi è fondamentale. Le imprese sono radicate sul territorio, quindi abbiamo bisogno di un legame diretto con chi, sul territorio, le conosce e le supporta. Le istituzioni, le Regioni, ci aiutano ad avvicinarle ad Amazon e alla vetrina Made in Italy. Questo canale di collaborazione è per noi cruciale e continueremo a investirci.
Un’altra direzione su cui stiamo lavorando riguarda l’intelligenza artificiale, che potrà aiutarci, e aiuterà i clienti, a trovare con maggiore precisione i prodotti che cercano. Il cliente ci ha già dimostrato che il Made in Italy ha un valore riconosciuto: quando un prodotto viene identificato come Made in Italy, la propensione all’acquisto è più alta.
Quindi una delle cose su cui vogliamo investire è rendere ancora più visibili i prodotti Made in Italy, grazie anche agli strumenti che avremo a disposizione: per descrivere meglio i prodotti, arricchire le schede prodotto e dare risalto a tutti quegli elementi che caratterizzano l’eccellenza italiana. Perché il cliente deve poter comprendere la qualità anche prima di ricevere il prodotto a casa.