Amazon, un brutto momento per essere manager: a casa in 14 mila. Ma partono le assunzioni per gli stagionali

La società ha anche annullato i programmi di smartworking riportando le persone a lavorare in azienda per 5 giorni alla settimana

di Maddalena Camera
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Economia

Amazon, un brutto momento per essere manager...

Ora è ufficiale. Amazon ha comunicato la volontà di ridurre la sua forza lavoro di circa 14 mila unità in ruoli corporate soprattutto sul fronte delle risorse umane. In compenso assumerà anche quest’anno 250mila lavoratori stagionali per la gestione dei magazzini in vista delle festività natalizie.   

Alla fine dello scorso anno l'azienda aveva circa 1,56 milioni di dipendenti a tempo pieno e parziale. Di questi circa 350mila lavorano a livello corporate in diversi settori dallo sviluppo tecnologico ai servizi oltre ovviamente alle risorse umane già menzionate dato che l’uso intensivo dell’intelligenza artificiale può snellire i processi.  

Reuters aveva ipotizzato tagli fino a 30mila posti di lavoro per ridurre le spese e compensare l’eccesso di assunzioni effettuate durante la pandemia quando si scatenarono gli acquisti online da parte degli utenti. Dal 2021 Amazon ha già tagliato 27mila posti di lavoro ma ora l’ad di Amazon Andy Jassy vuole non solo ridurre i dipendenti ma anche snellire i processi burocratici riducendo il numero dei manager.

Jassy ha già identificato 450 cambi di processi per sopperire alle inefficienze. Molte ma non troppe considerando che l’azienda fondata da Jeff Bezos ormai ha le proporzioni di un ministero. Per questo ha implementato i processi facendo largo uso dell’intelligenza artificiale per rendere automatiche alcune funzioni ripetitive.

La società ha anche annullato i programmi di smartworking riportando le persone a lavorare in azienda per 5 giorni alla settimana. Chi non ha voluto o potuto farlo, perché abitava troppo lontano dal suo posto di lavoro, è stato lascito a casa. Layoffs.fyi un sito che tiene il conto dei posti persi nel settore tech ha segnalato che già 98mila posti di lavoro sono stati persi quest’anno in 216 società.

Amazon vuole dunque ridurre i costi. Del resto anche Aws, Amazon Web Service, ossia i servizi cloud che sono la sua maggiore fonte di ricavi, è in crisi riportando un incremento dei ricavi solo del 17,5%. Poco dunque rispetto alla crescita dei servizi cloud di Microsoft (Azure +39%) e il +32% di Google Cloud. La società inoltre deve fare i conti con i problemi causati da un down della sua rete cloud che la scorsa settimana ha causato una interruzione di 15 ore per molti suoi clienti importanti come SnapchatVenmo.  

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