Bankitalia: per imprese attesa inflazione in crescita. Mentre dazi e nuovi posti di lavoro... - I trend

Bankitalia: migliorano giudizi imprese su situazione economia

di Redazione
Economia

Bankitalia: per 32% imprese manifattura ripercussioni da dazi

Il 32 per cento delle imprese della manifattura e il 12 per cento di quelle dei servizi hanno segnalato ripercussioni negative riconducibili agli annunci e all’applicazione dei dazi statunitensi. Secondo l’indagine condotta dalla Banca d'Italia tra il 19 maggio e il 12 giugno sulle imprese italiane dell’industria e dei servizi, con almeno 50 addetti, nel secondo trimestre dell’anno rispetto al trimestre precedente sono migliorate sia le valutazioni sull’andamento delle vendite correnti, soprattutto sul mercato interno, sia le prospettive sulle condizioni operative a breve termine che risentono, tuttavia, degli effetti negativi dei dazi imposti dagli Stati Uniti. L'impatto, spiega Bankitalia, si è manifestato primariamente in via indiretta per le imprese dei servizi (78 per cento fra quante hanno segnalato effetti), mentre per quelle della manifattura è risultato lievemente prevalente il canale diretto degli ordinativi da aziende statunitensi (54 per cento). Le prospettive si sono confermate più solide fra le imprese di costruzione, tra le quali è rimasta prossima al 60 per cento la quota che prevede di beneficiare nel 2025 dei provvedimenti connessi con il Pnrr.

Bankitalia: per imprese attese positive su occupazione

Le attese delle imprese sull’occupazione restano positive per il terzo trimestre, in particolare tra le imprese di costruzione. Secondo l’indagine condotta dalla Banca d'Italia tra il 19 maggio e il 12 giugno tra le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti, l'occupazione continuerebbe a espandersi nel terzo trimestre: il saldo tra le imprese che hanno riportato previsioni di aumento della forza lavoro e quelle che ne hanno anticipato una contrazione si è attestato a 15 punti percentuali (da 16 in marzo). Le prospettive sono rimaste più favorevoli nelle costruzioni (25 punti percentuali, da 23) rispetto all’industria in senso stretto (stabili a 10 punti) e ai servizi (17 punti, da 20). La dinamica attesa per le retribuzioni orarie dei dipendenti è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al trimestre precedente.(

Bankitalia: per imprese attesa inflazione vicina al 2%

L'inflazione al consumo attesa dalle imprese è lievemente salita su tutti gli orizzonti di previsione, attestandosi poco sotto il 2 per cento a 6, 12 e 24 mesi (da 1,8, 1,8 e 1,9 per cento, rispettivamente) e al 2,1 per cento a 48 mesi (da 1,9). Lo rileva l'indagine condotta dalla Banca d'Italia tra il 19 maggio e il 12 giugno tra le imprese italiane dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti. Le aspettative si sono confermate omogenee fra comparti e fra imprese di dimensioni diverse, nonché nelle differenti aree del Paese. Nel secondo trimestre, segnala ancora Bankitalia, la crescita dei prezzi di vendita praticati dalle imprese è rimasta sostanzialmente stabile nell’industria (all’1,6 per cento, rispetto all’anno precedente) e nei servizi (all’1,9). La crescita dei listini nei prossimi 12 mesi rimarrebbe invariata rispetto alla scorsa indagine in tutti i settori (1,6 per cento nell’industria, 1,8 nei servizi e 3,4 nelle costruzioni). I principali fattori che hanno inciso sulla dinamica dei prezzi sono l’aumento del costo del lavoro e quello delle materie prime, entrambi, tuttavia, in attenuazione rispetto alla precedente rilevazione. Al contempo emergono segnali di maggior pressione concorrenziale. Il 34 per cento delle imprese manifatturiere e il 24 per cento di quelle dei servizi si attendono infatti un aumento dell’offerta di prodotti cinesi nei mercati in cui operano come effetto delle politiche commerciali degli Stati Uniti, con conseguenti spinte al ribasso sui prezzi. Le imprese che operano solamente sul mercato domestico hanno percepito questo fenomeno con minore intensità: i quattro quinti delle aziende non si attende un impatto significativo

Bankitalia: migliorano giudizi imprese su situazione economia

I giudizi delle imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti sulla situazione economica generale nel secondo trimestre dell’anno migliorano ma sono rimasti nel complesso sfavorevoli. Secondo l’indagine condotta dalla Banca d'Italia tra il 19 maggio e il 12 giugno, nel secondo trimestre il saldo tra le valutazioni di miglioramento (espresse dal 6 per cento delle imprese, un livello appena superiore a quello della scorsa indagine) e di peggioramento della situazione economica generale del Paese si è collocato a -20 punti percentuali, da -30 in marzo (tavola 1), risultando meno negativo in tutti i settori di attività, classi dimensionali e aree geografiche. Anche le valutazioni sulle condizioni per investire sono state meno sfavorevoli. Le imprese hanno riportato attese di una crescita degli investimenti nel 2025 lievemente più sostenuta rispetto a quanto rilevato nella scorsa primavera. I giudizi riguardanti l’accesso al credito nel secondo trimestre sono marginalmente migliorati.

Il saldo tra i giudizi favorevoli e quelli sfavorevoli sulle condizioni per investire è migliorato a -12 punti percentuali, da -17, riportandosi sui valori della fine dello scorso anno, restando negativo in tutti i comparti di attività. Il miglioramento ha riguardato in misura maggiore le imprese dei servizi, dove il saldo è risalito a -10 punti da -17, e quelle più piccole. Nel complesso la spesa per investimenti fissi è prevista in espansione nel 2025, con un saldo tra valutazioni di aumento e di diminuzione salito a 17 punti percentuali da 13 in marzo. Nelle costruzioni l’incremento del saldo è stato di 8 punti (a 18), mentre miglioramenti più contenuti si sono registrati tra le aziende dei servizi (a 18, da 14) e dell’industria in senso stretto (a 13, da 11). Le condizioni di accesso al credito nel secondo trimestre sono migliorate per l’8 per cento delle imprese, a fronte del 6 per cento che ne ha segnalato un peggioramento (il valore più basso dalla fine del 2021). Il saldo fra risposte positive e negative è aumentato significativamente tra le imprese delle costruzioni (a 3 punti, da -3) grazie al netto rialzo delle valutazioni delle aziende più attive nel comparto non residenziale e nonostante il peggioramento per le restanti imprese del settore. Le attese per il prossimo trimestre sono rimaste sostanzialmente in linea con la rilevazione precedente, con prevalenti giudizi di stabilità

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