Bce, "crescita inflazione temporanea". Acquisti Pepp su nel 3° trimestre

Il presidente Christine Lagarde: "Ripresa molto forte nel 2° semestre"

Economia
Condividi su:

Inflazione in risalità dell'1,9% quest'anno sulla spinta del rimbalzo post-Covid delle economie dovuto al progressivo venir meno delle restrizioni e della fiammata dei prezzi delle commodity. Trend che con il raffreddamento del costo dell'energia però si indebolirà nel 2022 e nel 2023 quando la crescita generale dei prezzi perderà vigore (+1,5% e +1,4%). 

Queste stime che certificano l'"aumento temporaneo dell'inflazione" consentono a Christine Lagarde di tenere ancora a bada i falchi all'interno del Consiglio direttivo della Bce e di mantenere un ritmo "significativamente" più veloce di acquisti all’interno del Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp) anche per il prossimo trimestre. Nonostante il riconoscimento dei recenti progressi economici. Non è una sorpresa, dato che la ripresa europea è appena iniziata, in un contesto dominato ancora dalla persistente incertezza sull'evoluzione della pandemia.

"Il consiglio si aspetta che gli acquisti netti nell'ambito del programma di emergenza Pepp nel prossimo trimestre continuino a essere effettuati a un ritmo significativamente più elevato che nei primi mesi dell'anno", si legge nel comunicato. La Bce ha comprato circa 80 miliardi di euro di titoli al mese nell'ambito del Pepp questo trimestre, più che a inizio anno ma al di sotto dei picchi visti a inizio pandemia.

Confermando la propria guidance, Francoforte ha aggiunto che il livello complessivo di acquisti (“envelope”) del Pepp da 1.850 miliardi resterà fino a marzo 2022 riservandosi il diritto di acquisti inferiori a questa soglia o di aumentarla se necessario a "mantenere le condizioni di finanziamento favorevoli".

"L'envelope può essere ricalibrata se necessario per mantenere condizioni di finanziamento favorevoli", si legge nella nota della banca centrale che ha lasciato invariati i tassi di deposito a -0,5%. La Lagarde ha spiegato di attendersi una "ripresa molto forte del 2° trimestre". 

"Ci aspettiamo che la ripresa delle spese per i consumi, l'aumento degli investimenti e il supporto monetario e fiscale fornirà supporto alla ripresa anche se rimangono elementi di incertezza", ha aggiunto la numero uno della Bce che ha aggiunto come un ritiro prematuro delle misure di sostegno sarebbe dannoso per l'economia. Secondo le nuove stime dell'Eurotower, infatti, il Pil dell'Eurozona dovrebbe crescere al ritmo del 4,6% nel 2021 (dal +4% delle previsioni di marzo), del 4,7% (dal precedente +4,1%) nel 2022 e del 2,1% nel 2023. Ed è ora sotto del 5,1% rispetto ai valori pre-pandemia.

Per Lagarde,  le prospettive sono migliori di tre mesi fa. Ma "è del tutto prematuro parlare ora di exit strategy dal Pepp. E' troppo presto, arriverà il momento giusto ma certamente non è ora", ha concluso la presidente della Bce spiegando che "il tema non è stato discusso nell'odierna riunione del Consiglio".

Infine, la numero uno dell'Eurotower ha fatto sapere che il Direttivo ha approvato all'unanimità la dichiarazione introduttiva mentre c'è stata qualche divergenza su alcuni aspetti analitici, come il ritmo degli acquisti del Pepp. "Ho detto che c'è stato supporto unanime per la dichiarazione introduttiva - ha detto - mentre c'è stato del dibattito sul ritmo degli acquisti e su alcuni aspetti analitici dell'uso dei nostri strumenti. Per questo ho detto largamente condiviso dal consiglio direttivo, e qui e là ci sono state alcune vedute divergenti. Non c'è stato consenso unanime su tutto il fronte, sono molto trasparente e chiara a riguardo. Unanimita' per la dichiarazione introduttiva e alcune divergenze su alcuni aspetti".

In risposta a una successiva domanda, Lagarde ha aggiunto che un altro punto su cui c'e' stato uno scambio di opinione ha riguardato la valutazione dei rischi che nello statement odierno sono definiti "bilanciati" mentre ad aprile erano stati indicati come orientati al ribasso nel breve termine e bilanciati nel medio periodo.

Le principali pazze europee proseguono la seduta sotto la parità (Milano -0,22%, Parigi -0,22%, Francoforte -0,21%), dopo che la Bce ha deciso di confermare il suo orientamento molto accomodante. A Piazza Affari in rialzo il settore bancario con lo spread Btp/Bund che tratta a 106,8 punti base: Banco Bpm +0,53%, Mediobanca +0,39%, Bper +0,39%, PopSondrio +0,67%. In luce in particolare UniCredit (+1,39% a 10,91 euro) su cui Credit Suisse ha alzato il giudizio da neutral a outperform, con prezzo obiettivo che passa da 8,8 a 12,5 euro.