Bce, tensione alle stelle sui tassi. Lagarde ai falchi del Nord: "Gradualità"

I banchieri centrali del Nord Europa vorrebbero correre a normalizzare la politica monetaria, ma oltre all'inflazione c'è il pericolo di recessione

Economia
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I falchi e le colombe nella Bce sui tempi di rialzo dei tassi

La settimana scorsa era stato il turno di Joachim Nagel, questa di Klaas Knot. Il fronte dei banchieri centrali del Nord sta tentando di imporre una normalizzazione della politica monetaria più rapida sulla tabella di marcia. Per questo, gli occhi degli investitori sono puntati sui direttivi dell'Eurotower del 9 giugno ad Amsterdam e del 21 luglio nella classica sede di Francoforte. La prima riunione dovrebbe porre le basi delle decisioni che verranno prese il mese successivo.

Il governatore della banca centrale olandese ha detto che un aumento di 50 punti base a luglio non è escluso poiché il percorso dell'inflazione è incerto.  "Per quanto mi riguarda, non è (fuori discussione) e da quel che ho capito dal post del nostro presidente, chiaramente non è fuori discussione", ha detto Knot.

Il banchiere ha però precisato di sostenere pienamente le prospettive politiche fornite dalla presidente della Bce Christine Lagarde, che ha parlato di un'uscita dai tassi negativi entro la fine di settembre sulla base delle prospettive attuali. Il governatore ha anche aggiunto che si aspetta un "significativo rallentamento" della crescita quest'anno a causa della guerra in Ucraina, ma che prevede comunque un'espansione dell'economia.

Immediata e indiretta la replica del ministro dell'Economia italiana Daniele Franco che dal Wef di Davos ha avvertito dei rischi di una recessione. "La Bce deve trovare un equilibrio fra l'azione per controllare l'inflazione e la necessità di evitare una recessione. Non è facile", ha evidenziato.

Anche al G7 finanziario di Bonn della settimana scorsa il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, aveva affermato che "i tassi di interesse devono aumentare.  Alcuni membri del Consiglio direttivo Bce hanno detto di ritenere che ci sia la necessità di alzare di tassi di interesse di 0,50 punti base. Io dico che in questa situazione la cosa importante è iniziare i rialzi. E il resto lo discuteremo nel prossimo Consiglio". Sui tempi, anche Nagel aveva parlato di luglio come data per iniziare.

Ieri la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto di immaginare i tassi a zero o "leggermente superiori" entro la fine di settembre, il che implica un aumento di almeno 50 punti base rispetto al livello attuale. "È molto probabile che ci sposteremo in territorio positivo alla fine del terzo trimestre", ha dichiarato rafforzando le tesi degli analisti che scommettono su un rialzo dei tassi quest'estate.

"Quando si esce dai tassi negativi, si può essere a zero, si può essere leggermente sopra lo zero. Questo è qualcosa che determineremo sulla base delle nostre proiezioni e della forward guidance", ha detto. Resta da capire se il rialzo sarà nell'ordine di 25 o anche di 50 punti base. L'inflazione dell'Eurozona è molto più alta di quanto la Bce si aspettasse, raggiungendo un massimo storico del 7,4% in aprile, costringendo la banca centrale a seguire i suoi colleghi, come la Federal Reserve e la Bank of England.

Articolo a cura di Agi