Bending Spoons pronta a quotarsi in Borsa. I piani dell'ad Ferrari tra intelligenza artificiale e Wall Street

Dopo le due recenti maxi-acquisizioni di Vimeo e Aol, il gruppo tecnologico milanese guarda a Wall Street come possibile destinazione per la futura IPO

di Chiara Feleppa
Economia

Bending Spoons verso il grande salto in Borsa, l'ad Ferrari: "Siamo pronti a quotarci. Ogni anno potrebbe essere quello giusto"

Bending Spoons verso la quotazione in Borsa. La conferma arriva dall'amministratore delegato Luca Ferrari. In un'intervista a Reuters, il co-fondatore ha dichiarato di non avere più dubbi: "Siamo pronti a quotarci. Ogni anno potrebbe essere quello giusto". Il gruppo tecnologico milanese, diventato negli ultimi anni uno dei principali player europei nel settore digitale, guarda a Wall Street come possibile destinazione per la futura IPO.

A spingere la società verso la Borsa sono soprattutto le due recenti maxi-acquisizioni di Vimeo e Aol, del valore complessivo di circa 1,4 miliardi di dollari. Una volta completata l’integrazione, Bending Spoons prevede di raddoppiare l’ebitda adjusted, portandolo a 1,4 miliardi di dollari nel 2026, rispetto ai 700 milioni attesi per il 2025. L’azienda, che nel suo ultimo round di finanziamento ha raggiunto una valutazione di 11 miliardi di dollari, impiega oggi oltre mille persone, numero destinato a più che raddoppiare con l’ingresso dei team di Vimeo e Aol. Sono inoltre in programma nuove sedi a Madrid e Varsavia.

Nel commentare l’attuale boom dell’intelligenza artificiale, Ferrari ha richiamato il rischio di una "bolla" simile a quella delle dot.com nei primi anni Duemila: "Accanto ad aziende solide con un valore reale, ci sono molte iniziative senza sostanza, valutate a livelli assurdi". Per questo, Bending Spoons ha scelto di puntare su realtà che avevano finora adottato l’AI con lentezza, per poi sfruttarla in modo strategico. Nel caso di Vimeo, l’obiettivo è automatizzare processi dispendiosi come la conversione dei formati video, la generazione dei sottotitoli e la traduzione automatica. Per Aol, invece, il piano è migliorare i sistemi di raccomandazione dei contenuti per aumentare i ricavi pubblicitari, e modernizzare il servizio di posta elettronica, rendendolo più competitivo.

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