Borsa, i mercati credono nella tregua in Iran. Piazza Affari chiude in rialzo dell'1,6%: brillano i bancari. Ancora buone notizie sul fronte spread

Sul fronte valutario, è in rialzo l'euro sul biglietto verde, che perde slancio come bene rifugio

di redazione economia
Borsa di Milano
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Borsa, Milano chiude in rialzo 

La Borsa di Milano chiude in netto rialzo, in linea con le altre piazze europee, e in scia all’avvio positivo di Wall Street, sebbene ci siano ombre sull'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Iran e Israele, annunciato dal presidente Trump. L’indice Ftse Mib segna alla fine +1,63% a quota 39.474 punti. Sul listino in evidenza Monte dei Paschi di Siena che avanza del 7,03% a 7,399 euro per azione.

Brilla anche Mediobanca a +4,73%. Il rally dei due istituti è favorito dalla notizia dell'arrivo da parte della Bce dell'ok all'Ops di Siena per Piazzetta Cuccia. Si attende ora la ratifica formale da parte del consiglio direttivo della Bce, dopodiché sarà comunicata a Mps. Tra gli altri finanziari Intesa +2,36%, Unicredit +3,98%, Banco Bpm +3,07%. In cima al paniere Buzzi, +7,28%. Nelle telecomunicazioni Tim +2,23% nel giorno in cui l’assemblea ha approvato conti 2024, la politica di remunerazione, la modifica dell’oggetto sociale mentre ha bocciato il ‘taglio’ del Cda. Bene Stellantis +2,23%. In calo i petroliferi con Eni -2,80%, Tenaris -2,28%. I prezzi del petrolio sono scesi anche se la minaccia della chiusura dello Stretto di Hormuz sembra superata. Saipem -2,17%. Torna a perdere Leonardo -1,10%.

Quanto all'obbligazionario, lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi chiude in netto calo, con gli investitori che continuano a monitorare le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, le persistenti pressioni inflazionistiche e le più ampie prospettive di politica monetaria. Il differenziale si assesta a 95,2 punti contro i 96 punti base dell’avvio e dopo aver chiuso ieri a 100, con il rendimento al 3,482%.

Sul fronte valutario, il dollaro ha accelerato le perdite dopo l'audizione al Congresso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che non hanno smorzato le aspettative del mercato per un taglio dei tassi di interesse. La moneta unica europea ha raggiunto il livello più alto nel cambio sul dollaro da ottobre 2021, a 1,1642 dollari, mentre il biglietto verde è sceso al livello più basso contro la sterlina britannica da gennaio 2022.

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