Bper, balzo dell'utile a 502 mln. Su Carige Montani frena: "Non c'è interesse"

Semestre positivo insieme a Ubi: l'utile lordo raggiunge i 260 mln. Proventi netti a 1,5 mld. E sulle future aggregazioni, l'ad: "Per ora reggiamo il mercato"

 Piero Luigi Montani
IPA
Economia
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Bper chiude il semestre con un utile di periodo di pertinenza della capogruppo pari a 501,8 milioni. Escludendo le componenti straordinarie, informa l'istituto in una nota, l’utile al lordo delle imposte è pari a circa 260 milioni, con proventi operativi netti pari a circa 1,590 miliardi, "trainato dalla crescita dei ricavi grazie principalmente allo sviluppo delle commissioni nette sostenute dal progressivo recupero dell’attività bancaria tradizionale e dal collocamento di prodotti del risparmio gestito e bancassurance”.

“Il primo semestre ha visto la conclusione dell’importante progetto strategico che ha consentito a Bper Banca di compiere un significativo salto dimensionale grazie all’ingresso delle 620 filiali del ramo acquistato da Intesa Sanpaolo, il cui processo di integrazione si è completato con successo", ha spiegato l’amministratore delegato, Piero Luigi Montani, commentando i conti del semestre.

"Abbiamo posto grande attenzione alle esigenze della clientela e alle specificità dei territori, come dimostrato dalla fiducia che i nuovi clienti hanno continuato a riservarci dopo essere entrati a far parte del nostro Gruppo. Grazie anche al contributo del ramo acquisito, i risultati si sono chiusi molto positivamente esprimendo una redditività ordinaria in crescita, trascinata soprattutto dall’aumento dei ricavi commissionali, supportati dal recupero dell’attività bancaria transazionale con la clientela e dai collocamenti di prodotti del comparto del risparmio gestito e bancassurance", ha aggiunto Montani

Riguardo al piano industriale 2022-2024, Montani ha sottolineato che "traccerà la strategia per una nuova fase di crescita del Gruppo, contribuendo al contempo ad accompagnare la ripresa economica nel Paese”.

(Seguono ulteriori dichiarazioni dell'ad Montani...) 

Al momento la priorità di Bper resta "l'integrazione del ramo di filiali, che è l'asset più importante che abbiamo oggi" ma "chiaramente potremmo essere coinvolti nel processo di m&a e nel caso non ci sottrarremmo. Se l'operazione è nell'interesse di banca e soci, noi siamo perfettamente in grado di poterla affrontare", ha detto l'd di Bper Piero Luigi Montani in una conference call con gli analisti. "Non stiamo pensando ad altre operazioni ora, ma il mercato va avanti, valuteremo le opzioni e potremmo essere coinvolti. Nel caso - ha ribadito l'ad - valuteremo la convenienza per gli azionisti".

Nello specifico, Mantovani sottolinea che il gruppo non sta pensando a un'operazione di aggregazione con Banca Carige, che è in cerca di un partner per il futuro. "Tenderei ad escluderla, ha ancora problemi da risolvere, un po' la conosco, ci sono passato, e non mi sembra l'aggregazione più importante", ha precisato l'ad agli analisti. "Di banche, ha sottolineato, non ne sono rimaste molte. Di grosse ci sono Unicredit e Intesa, di banche delle nostre dimensioni c'è rimasta Popolare di Sondrio, Banca Carige, Banco Bpm e Mps. E' probabile che ci siano aggregazioni in questo scenario, però le banche sono rimaste poche", ha rivelato l'ad. 

"Siamo perfettamente consci che ci sarà un'integrazione e potremmo anche essere interessati", però a oggi "la banca sta lavorando con 18mila dipendenti e più di mille sportelli. Per cui anche nello scenario remoto in cui dovessimo restare da soli saremo nelle condizioni di poter reggere sul mercato e produrre un utile e dare soddisfazione gli azionisti. Non sono convinto che le banche scapperanno e ci sarà sempre un'opportunità di un'aggregazione interessante". 

Infine, è stato risolto "consensulamente" il passaggio di direzione nel cda di Bper: la carica di direttore generale passa ufficialmente da Alessandro Vandelli all'attuale amministratore delegato Piero Luigi Montani. L'accordo prevede, tra le cose, un riconoscimento a Vandelli di un incentivo all’esodo di circa 1,6 mln, di cui una parte, circa 420mila euro, sarà erogata "entro trenta giorni dalla cessazione del rapporto"; la stipulazione di un patto di non concorrenza e non sollecitazione di 12 mesi a fronte di un corrispettivo pari a 600mila euro. Il consiglio esprime a Vandelli "un sincero ringraziamento per l'impegno, la dedizione e il contributo, in termini di creazione di valore, resi durante gli anni alla guida della banca".