Bpm, Castagna gela l'opzione Carige. "Consolidamento? Non ci sono presupposti"
L'ad di Banco Bpm rivela: "Ora non ci sono le condizioni per una fusione". "Carige? Operazione poco trasformativa". "Mps? Non abbiamo mai pensato a Siena"
Banco Bmp, Castagna: "Non ci sono le condizioni per una fusione. Il terzo polo non è un'ossessione"
Terzo polo bancario, opzione Carige, Mps, Unicredit e fusioni: Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, mette nero su bianco tutti questi punti, togliendosi "qualche sassolino dalle scarpe" di troppo. "In tutto questo periodo l'idea che ci ha spinto era la possibilità di creare il terzo polo bancario attraverso un'operazione concordata, autenticamente trasformativa, in grado di dare vita a una realtà che potesse competere sul mercato italiano con gli altri due grandi gruppi presenti", ha affermato l'ad di Banco BPM, Giuseppe Castagna, nell'intervista rilasciata a L'Economia de Il Corriere.
"Siamo sempre stati fautori di una apertura, ci siamo guardati attorno, abbiamo parlato con diversi interlocutori, ma in questo momento non sembrano esserci i presupposti per avviare un percorso di consolidamento". Il motivo? "Evidentemente non ci sono ancora le condizioni. Inoltre, sono cambiati gli amministratori delegati di due delle principali banche coinvolte nel possibile riassetto del credito: Andrea Orcel, che ha preso il posto di Jean-Pierre Mustier come ad di UniCredit, e Piero Montani, che ha sostituito Alessandro Vandelli al timone di Bper. A questo punto ci siamo decisi a presentare al mercato, lo faremo entro novembre, un piano stand alone che possa esprime da qui al 2024 il vero potenziale della nostra banca".
Ma, perchè, non guardare a Carige? "Parliamo di una regione dove siamo già il secondo gruppo, con il marchio Banco di Chiavari e della Riviera Ligure. Del resto, Carige, con 20 miliardi di attivi, non sarebbe per noi un'operazione trasformativa. Infine, abbiamo esperienza di operazioni di ristrutturazione e sappiamo che il mercato le apprezza soltanto quando sono completamente concluse", ha dichiarato Castagna.
Infine, sul dossier Siena, l'ad di Bpm Castagna ha rivelato: "Non abbiamo mai pensato a Siena, proprio perchè veniamo da un'operazione complicata. Oltre a considerare aspetti finanziari, di diversa capitalizzazione e dimensione". Peraltro, "continuiamo a essere interessati a espanderci in alcune aree geografiche di nostro interesse". Con Unicredit, ha poi aggiunto, "non abbiamo mai parlato, da quanto è arrivato il nuovo ad", Andrea Orcel. "Peraltro, UniCredit ha un dialogo in corso con un'altra banca e pertanto non ritengo sia corretto fare alcun commento", ha precisato Castagna.