Btp Valore 2025, conviene davvero? Più ricco dei precedenti ma anche più impegnativo. Ecco come usarlo con furbizia in portafoglio
Il nuovo Btp Valore offre rendimenti più alti e cedole trimestrali crescenti fino al 4%, con un premio fedeltà per chi lo mantiene fino al 2032
Btp Valore, Tesoro più generoso ma attenzione alla durata: il nuovo collocamento premia la fedeltà (e la pazienza)
Parte da oggi, lunedì 20 ottobre, la quinta emissione del Btp Valore, il titolo di Stato riservato esclusivamente ai risparmiatori privati. Si tratta di una versione rinnovata rispetto alle quattro precedenti, con una durata più lunga, pari a sette anni, e una struttura di cedole trimestrali crescenti su tre livelli, formula mai utilizzata prima per questa tipologia di bond.
Il tasso minimo garantito è del 2,6% per i primi tre anni, poi sale al 3,1% nel quarto e quinto anno, e raggiunge il 4% negli ultimi due. A questo si aggiunge un premio fedeltà dello 0,8%, destinato a chi acquista il titolo in fase di collocamento e lo detiene fino alla scadenza del 28 ottobre 2032.
Il rendimento medio lordo annuo è stimato intorno al 3,24% (2,84% netto), superiore di circa 25-30 punti base rispetto a un Btp tradizionale di pari durata. Restano invariate le agevolazioni fiscali tipiche dei Btp dedicati alle famiglie: esenzione dall’imposta di successione, esclusione dal calcolo dell’Isee fino a 50 mila euro e nessuna commissione di sottoscrizione. Il taglio minimo è di 1.000 euro e la sottoscrizione è riservata al canale retail, tramite banca, home banking o posta.
Un confronto con le altre emissioni
Il nuovo Btp Valore si inserisce nel solco delle emissioni "family friendly" del Tesoro, ma con una formula che guarda al medio-lungo termine. Rispetto al Btp Più, collocato a febbraio e dotato di una clausola di rimborso anticipato allo scadere del quarto anno, e al Btp Italia, indicizzato all’inflazione nazionale, questa nuova versione punta tutto sulla stabilità dei flussi cedolari e sulla certezza del rendimento.
In un momento in cui i tassi Bce sono scesi al 2,5% dai picchi del 4,5%, il rendimento offerto dal Btp Valore è competitivo e si avvicina a quello dei titoli decennali, pur mantenendo una scadenza più contenuta. Le cedole trimestrali offrono inoltre una maggiore regolarità dei flussi rispetto ai Btp ordinari, che pagano interessi semestralmente.
I vantaggi dell’emissione
Il Tesoro si mostra inoltre più generoso rispetto alle attese, soprattutto nelle cedole iniziali: il 2,6% dei primi tre anni è superiore di circa 40 punti base rispetto ai titoli triennali attualmente in circolazione. Questo rende il Btp Valore più interessante nella parte iniziale della sua vita, garantendo rendimenti più alti fin da subito, anche in un contesto di tassi in discesa.
Le cedole trimestrali sono infatti un punto di forza per chi desidera un reddito periodico stabile, e il premio fedeltà dello 0,8% aggiunge un incentivo concreto al mantenimento del titolo fino alla scadenza. Per chi punta sulla stabilità, il Btp Valore si conferma quindi un investimento difensivo, adatto a sostituire parte della liquidità o dei conti deposito, offrendo rendimenti certi, vantaggi fiscali e un rischio contenuto.
I contro del Btp Valore
Accanto ai vantaggi, non mancano però alcuni aspetti contro. In primo luogo, restano validi i rischi tipici dei titoli di Stato. Il rischio sovrano riguarda la solidità finanziaria del Paese emittente: se il merito creditizio dell’Italia dovesse peggiorare, anche il valore dei suoi titoli potrebbe risentirne. C’è poi il rischio tassi, cioè la possibilità che, in caso di rialzo dei tassi di interesse, il prezzo di mercato del Btp Valore scenda, penalizzando chi decidesse di venderlo prima della scadenza.
La struttura a cedole crescenti e il premio fedeltà finale rendono il titolo poco adatto a chi cerca flessibilità o teme di dover disinvestire nei prossimi anni. È un titolo costruito per i cosiddetti "cassettisti", cioè per chi può permettersi di mantenerlo fino al 2032.
Un altro punto critico riguarda la liquidità. Essendo uno strumento destinato solo al mercato retail, il Btp Valore tende a essere meno scambiato rispetto ai Btp benchmark tradizionali, con la conseguenza che, in caso di vendita anticipata, il prezzo potrebbe risultare meno favorevole.
Infine, è bene considerare il rischio inflazione. Se nei prossimi anni i prezzi dovessero tornare a salire in modo significativo, il rendimento reale del titolo (cioè quello al netto del potere d’acquisto) potrebbe risultare poco interessante. In questo caso, strumenti indicizzati come il Btp Italia offrirebbero una protezione maggiore.
Come inserirlo in portafoglio
Il nuovo Btp Valore può rappresentare una componente difensiva all’interno della parte obbligazionaria di un portafoglio diversificato. È adatto a chi vuole investire con un orizzonte medio-lungo, cercando flussi regolari e stabilità piuttosto che performance elevate. Può sostituire parte della liquidità o dei conti deposito, offrendo maggiore rendimento a fronte di un impegno temporale più lungo.
Meno indicato, invece, per chi desidera strumenti più dinamici o teme un ritorno dell’inflazione. In questi casi può essere utile affiancarlo a titoli indicizzati o a soluzioni flessibili come fondi ed ETF obbligazionari. Insomma il nuovo Btp Valore è un titolo "da cassetto": stabile, generoso e coerente con la strategia del Tesoro di fidelizzare il risparmio delle famiglie italiane. Un investimento che premia la pazienza e la costanza, ma che richiede di essere mantenuto fino alla fine per esprimere tutto il suo potenziale.