Caltagirone all’attacco: “Donnet? Buon assicuratore, ma senza visione”

Il costruttore rompe ancora il silenzio. E avverte: “Generali non deve cadere nelle mani sbagliate”

di redazione economia
Economia

Generali, Caltagirone rompe il silenzio: "Non deve cadere nelle mani sbagliate"

Francesco Gaetano Caltagirone torna a colpire. E lo fa con la consueta lucidità tagliente, affidando a Bloomberg — non a un foglio qualsiasi — il suo giudizio su Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali. Il tono è misurato, ma il messaggio è inequivocabile: “Donnet è un buon assicuratore, ma manca di una visione strategica per l'espansione o le fusioni e acquisizioni”. Una frase secca, chirurgica, che riapre il dossier mai archiviato sulle ambizioni del Leone di Trieste.

Caltagirone, che da anni si batte per una discontinuità nella governance del gruppo, punta il dito anche sulla recente intesa tra Generali e Natixis nell’asset management. “Stai demolendo una struttura costruita in due secoli per gestire i risparmi in cambio di una partnership fragile – afferma – Non c'è una valida giustificazione economica”. Difficile non leggere tra le righe un monito diretto non solo al vertice operativo, ma anche a chi ha finora blindato Donnet.

Nell’intervista, Caltagirone alza lo sguardo e si rivolge a un orizzonte che va oltre il rendimento: “Quello che ho costruito basterà per generazioni, guadagnare un euro in più o in meno non significa più nulla per me. Ho iniziato a pensare al bene comune. Assicurarmi che Generali non cada nelle mani sbagliate è qualcosa che conta. È importante anche contribuire alla salute finanziaria di questo Paese e di questa città”.

Il messaggio è politico, culturale, quasi patriottico. E suona come una dichiarazione d’intenti, forse anche come un appello a quella parte del capitalismo italiano che non si accontenta di far quadrare i conti ma vuole ancora avere voce sul futuro strategico delle grandi aziende del Paese. “Generali dovrebbe aspirare a essere un attore globale radicato in Italia, pronto a cogliere grandi opportunità nel settore assicurativo – aggiunge – Se si raccolgono i risparmi delle persone, bisogna anche utilizzarli per promuovere la crescita delle aziende con sede nei Paesi in cui vivono”.

Il vecchio leone non smette di ruggire. E da Bloomberg arriva un messaggio chiaro: la partita su Generali non è chiusa. Anzi, forse è appena ricominciata.

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