Calzature, la ripresa si rafforza. Ma 7 aziende su 10 lontane dal pre-Covid

Micam/ L'analisi del CsC Moda per Assocalzaturifici

Economia
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"Auspico che questa edizione di Micam, che si svolgera' in presenza e in assoluta sicurezza, segni la ripartenza per un comparto produttivo determinante per il made in Italy e l'economia del nostro Paese". Lo afferma, all'inaugurazione del Micam, la fier internazionale delle calzature, il presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon per il quale "gli ultimi dati economici che tracciano il perimetro del nostro settore ci confortano, evidenziando come anche nel secondo trimestre dell'anno emerga un forte recupero nei principali indicatori dopo l'impennata gia' registrata a marzo. Un rimbalzo - aggiunge - legato soprattutto al confronto con mesi in cui le restrizioni imposte ovunque durante il lockdown avevano fortemente condizionato le attivita' delle imprese, la distribuzione e i consumi".

In particolare, le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici mostrano incrementi a doppia cifra sull'anno precedente: aumentano sia la produzione industriale (+13%) che il fatturato (+22%), oltre alla spesa delle famiglie italiane (+17,4%); fa ben sperare l'export (+31,5% in valore). Allo stato attuale, pero', resta ancora elevato il gap coi livelli pre-Covid.

Se le vendite estero, grazie al terzismo per le multinazionali del lusso, limitano il divario col 2019 attorno al -5% in valore (ma con un -11% in quantita' nei primi 5 mesi), domanda interna, produzione industriale e fatturato restano ancora decisamente al di sotto dei livelli, gia' peraltro poco soddisfacenti, di due anni addietro (con divari superiori al -15%): per 7 aziende calzaturiere su 10 il fatturato e' ancora nettamente inferiore. Sul mercato interno - prosegue ancora lo studio - dopo un avvio 2021 ancora negativo, segnali confortanti per maggio e giugno, in cui gli acquisti delle famiglie hanno sfiorato i livelli 2019.

Le campagne di vaccinazione, in Italia e all'estero, hanno favorito la ripartenza delle economie e il ritorno a ritmi di crescita nella produzione e negli scambi mondiali. "Certo, per un ritorno ai livelli pre-pandemici ci vorra' del tempo. Bisognera' anche recuperare quanto lasciato sul terreno occupazionale: 2.000 addetti in meno da inizio anno, 3.000 includendo anche la componentistica; ma sono fiducioso perche' il rilancio e la ripresa del nostro Paese passano anche per il comparto calzaturiero", ha sottolineato Badon.