Cattolica, Procura indaga sui danni al patrimonio. Operazioni e spese sospette

Economia
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Il faro della Procura di Verona resta puntato su Cattolica Assicurazioni allo scopo di verificare se la precedente governance della compagnia, rimossa dall'Ivass e che aveva nell'ex presidente Paolo Bedoni il suo dominus, abbia contribuito, attraverso operazioni e spese "sospette", ad indebolire il patrimonio dell'ex cooperativa, costringendola a una ricapitalizzazione che l'ha consegnata nelle mani della Generali e ne ha determinato la trasformazione in spa. La Consob, a valle dell'ispezione del 2020, ha segnalato "tutta una serie di altre operazioni apparentemente irregolari o che comunque richiedono uno scandaglio di merito", ha detto all'Ansa, il procuratore capo di Verona, Angela Barbaglio, che sulla vicenda ha aperto un 'modello 45', quindi senza indagati, in cui sono confluite, tra l'altro, le relazioni ispettive depositate in Procura dall'authority di Borsa.

"L'iscrizione e' ad atti non costituenti notizie di reato per il momento perche' si tratta di valutare con un certo approfondimento queste particolari operazioni e spese di un certo tipo che sono state segnalate dalla Consob, che effetti hanno avuto e se lesivi di interessi patrimoniali o di soci e individuarne poi gli autori", spiega Barbaglio. Tra gli investimenti di dubbia convenienza l'authority di Borsa ha indicato quelli in H-Farm ed H-Campus, caratterizzati da un profilo di rischio troppo alto rispetto al rendimento atteso, e quello nel fondo Agris di Coldiretti, previsto in perdita fin dall'inizio.

Queste operazioni - per Consob dettate da logiche relazionali e reputazionali - avrebbero esposto a rischi anche le gestioni separate degli assicurati, dove una parte degli investimenti e' stato allocato. La Procura aveva gia' indagato per l'ipotesi di reato di illecita influenza sull'assemblea, recapitando un avviso di garanzia a 11 esponenti tra cui Bedoni, messa in moto dalla Consob, che aveva evidenziato l'esistenza di un'organizzazione informale per la raccolta delle deleghe che faceva riferimento all'ex presidente. L'indagine - che riguardava le assemblee del 2019 e del 2020 - e' stata archiviata su richiesta della Procura ma tale scelta, tiene a precisare Barbaglio, non va letta come "una patente di regolarita' dell'assemblea" su cui "permangono elementi di sospetto".

Come la presenza di "deleghe a pacchetto", alcune delle quali "addirittura con la stessa grafia ed altre con delle sottoscrizioni di delega difformi dalle sottoscrizioni dei documenti d'identita' del delegato". O come l'eventualità che il rappresentante designato, Computershare, venendo meno al suo "dovere di riservatezza", abbia rivelato in anticipo al fronte di Bedoni dati sull'andamento del voto. L'archiviazione e' stata invece dettata dalla constatazione che sarebbe stato necessario un lavoro istruttorio "improbo e sostanzialmente inutile", che avrebbe richiesto di sentire "un'infinita' di persone in ogni parte d'Italia" che "non sarebbero di certo venute a testimoniare" di essere state indotte o spinte a votare per le proposte del cda. La Procura ha cosi' deciso di concentrare le sue energie sugli eventuali danni patrimoniali "di cui la vicenda assemblea e' solo un pallido riflesso".

"Qualcosa di non perfettamente coerente puo' esserci stato" che ha intaccato la "floridezza passata, notoria, di Cattolica" attraverso operazioni e spese che "non sembrano essere di specchiata economia", ha detto Barbaglio. La Procura analizzera' anche il comportamento poco collaborativo di alcuni esponenti di Cattolica nei confronti della Consob per valutare gli estremi dell'ostacolo all'attivita' di vigilanza.