Cerved, Ion offre ancora poco: l'80% non basta per la fusione

La risposta del board al rialzo del prezzo a 10,2 euro rispetto ai precedenti 9,5 da parte del ceo di Ion Pignataro

Fonte twitter cerved
Economia
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Il consiglio d'amministrazione di Cerved ha “preso atto” del rilancio dell'opa promossa da Castor Bidco, che fa capo al gruppo Ion di Andrea Pignataro, a 10,2 euro rispetto ai precedenti 9,5. Il nuovo prezzo, secondo il board, “si colloca nei range di congruità” indicati nel comunicato dell'emittente e nella parte bassa di tali range: da 9,7 a 12,1 euro, da 10 a 11,7 per Morgan Stanley, e da 10,2 a 14,1 per Mediobanca.

La scorsa settimana l'imprenditore italiano con base a Londra aveva infatti annunciato, e poi messo sul tavolo, più soldi per il delisting di Cerved, incrementando il prezzo dell'Opa sulla società di servizi finanziari del 7%. 

A oggi, i vertici di Cerved hanno confermato alcune valutazioni effettuate in risposta alla prima offerta, a partire dalla considerazione che “il corrispettivo offerto non tiene conto delle sinergie che sarebbero ottenibili in seguito a una aggregazione tra l'emittente e il gruppo di cui è parte l'offerente e riconosciute dallo stesso offerente nel documento di offerte”.

Invece, per quanto riguarda la decisione di Castor Bidco di alzare la soglia minima del 50% più un'azione all'80% del capitale di Cerved, “anche la titolarità di una partecipazione pari all'80% del capitale sociale di Cerved Groyp”, secondo il cda, “non appare di per sé sufficiente ad assicurare all'offerente la realizzazione di una fusione post opa”.