Chi è Alessandro Melzi d’Eril, l'aristocratico "discreto" e "riservato" che avrà il compito di guidare Mediobanca
A lui spetterà guidare la storica banca di Piazzetta Cuccia in una fase delicata, con l’obiettivo di rafforzarne la stabilità, valorizzarne l’identità
Alessandro Melzi d'Eril ceo di Anima
Chi è Alessandro Melzi d’Eril, l'uomo che guiderà Mediobanca
A 50 anni, Alessandro Melzi d’Eril si prepara a diventare amministratore delegato di Mediobanca, incarico che assumerà ufficialmente il 29 ottobre, all’indomani dell’assemblea. A lui spetterà guidare la storica banca di Piazzetta Cuccia in una fase delicata, con l’obiettivo di rafforzarne la stabilità, valorizzarne l’identità e proiettarla in una nuova stagione di crescita all’insegna dell’efficienza e della sobrietà.
Nato a Milano e laureato in Economia alla Bocconi, Melzi d’Eril ha mosso i primi passi nella finanza internazionale a Londra, in Dresdner Kleinwort Benson. Tornato in Italia, ha maturato esperienze in Unicredit, sotto la guida di Pietro Modiano, e nel private equity di Clessidra. È qui che si avvicina ad Anima Sgr, contribuendo in modo decisivo alla sua evoluzione fino a trasformarla in uno dei leader del risparmio gestito in Italia.
Nel 2020 diventa amministratore delegato di Anima Holding, già quotata in Borsa dal 2014. Sotto la sua guida, il gruppo consolida il proprio ruolo con acquisizioni strategiche – tra cui Aletti Gestielle, Kairos Partners e Castello Sgr – rafforzando la propria presenza sul mercato e costruendo rapporti solidi con soci diversi e talvolta complessi come BancoPosta, FSI e Francesco Gaetano Caltagirone.
Discendente di una delle più antiche famiglie lombarde, i Melzi d’Eril, Alessandro è erede di una tradizione che ha incrociato arte, politica e cultura europea. Dal Francesco Melzi allievo di Leonardo da Vinci nel Cinquecento, al Francesco Melzi d’Eril del periodo napoleonico, già vicepresidente della Repubblica Cisalpina, la storia della famiglia è intrecciata con quella di Milano, che ha intitolato una via al loro nome, nei pressi di Parco Sempione, dove oggi lo stesso Alessandro risiede.
Diversamente dai suoi antenati, più vicini alle arti o alla diplomazia, Melzi d’Eril ha scelto la finanza. Ed è forse il primo vero “banchiere” della casata. Chi lo conosce lo descrive come un manager sobrio, rigoroso, lontano dai riflettori e attento alla qualità del capitale umano. Valuta i collaboratori per i risultati e il lavoro di squadra, costruisce consenso con metodo, rifugge gli scontri e privilegia la sostanza alla forma. Il suo approccio operativo, concreto, silenzioso, ma incisivo, sarà ora messo alla prova in Mediobanca, in un passaggio chiave per la banca e per l’intero settore bancario italiano.