Chi è Rocco Basilico, l'erede che ha portato Luxottica nella Silicon Valley e ora lascia tutto per reinventarsi lontano dai Del Vecchio

Cresciuto tra Milano e la California, ha conquistato Meta, rilanciato Ray-Ban e ora lascia Luxottica per costruire un futuro tutto suo. Il ritratto

di Rosa Nasti

Rocco Basilico e Leonardo Del Vecchio

Economia

Chi è Rocco Basilico, l’erede che ha portato Luxottica nel cuore del tech

Per raccontare Rocco Basilico bisogna seguire due linee parallele: da un lato il giovane cresciuto tra Milano e la California, che è andato oltre il proprio cognome, per inserirsi nella ristretta cerchia dei big del tech, stringendo legami che contano davvero; dall’altro l'erede di una delle famiglie industriali più controverse e discusse della storia italiana. E nel mezzo un trentacinquenne, che oggi sceglie di voltare pagina e lasciarsi alle spalle EssilorLuxottica, la galassia fondata da Leonardo Del Vecchio, per trovare la propria identità professionale.

Classe 1989, figlio del finanziere Paolo Basilico e di Nicoletta Zampillo, Rocco fin da bambino sa che raggiungere il successo, in famiglia, è quasi un obbligo, e lo capisce soprattutto quando sua madre sposa Del Vecchio, e la sua vita si intreccia (inevitabilmente) con quella del gruppo italiano più globale che ci sia. Ma Basilico è sveglio, spigliato, e capisce presto che per sopravvivere, e farsi le ossa, deve portare qualcosa di suo, così, dopo gli studi di Economia alla Cattolica di Milano, inizia una lunga gavetta in Luxottica.

È il 2013, e il gruppo sta attraversando una lunga e profonda fase di trasformazione, preparandosi a quella che sarà poi la sua mossa più grande, la fusione con Essilor. Rocco si forma sul campo, ma forse la sua più grande occasione arriva dall'altra parte dell'oceano, in California, dove prende il timone di Oliver Peoples, azienda statunitense fondata nel 1987 e produttrice di occhiali da sole e da vista (attualmente di proprietà di Luxottica).

Lì capisce davvero chi è, che non è solo il "figliastro di", ma un professionista capace di leggere un brand, dargli voce, farlo respirare, e infatti sotto il suo comando il marchio ritrova nuova linfa: un'estetica più pulita, uno stile californiano presente, riconoscibile, ma non "gridato", per Basilico è la "palestra" migliore in cui allenarsi, perché gli permette di misurarsi con culture aziendali e reti commerciali diverse. Così trascorre gli anni a venire, alternandosi tra l'Italia e gli Stati Uniti, fino a che nel 2016 diventa amministratore delegato di Oliver Peoples.

A questo punto della sua carriera Rocco non è più il semplice erede di Del Vecchio, ma un manager che si è fatto da sè, ed è allora che inizia a farsi notare da quelli che oltreoceano contano davvero. Uno di questi? Mark Zuckerberg. Tra il 2019 e il 2020 si apre il capitolo che segnerà davvero la carriera di Basilico: con una mail diretta e senza intermediari, propone un confronto con il numero uno di Meta per immaginare un'eventuale collaborazione con Ray-Ban. Zuck non si fa attendere, la risposta è sorprendentemente rapida e positiva, e apre la strada a uno dei progetti più rivoluzionari degli ultimi tempi: la nascita degli smart glasses Ray-Ban Stories e successivamente dei Ray-Ban Meta.

Tecnologia ed estetica, due mondi che raramente dialogano, si uniscono e Basilico ne guida lo sviluppo fin dalle prime fasi, imponendo una sola regola: che gli occhiali restassero occhiali,  e che la tecnologia venisse integrata senza distorcere l'iconica forma dei modelli. Il progetto funziona così bene che Meta entra con una quota del 3% in EssilorLuxottica, e Rocco viene nominato Chief Wearables Officer, un ruolo che fino ad allora non esisteva e che lo colloca anche tra i più giovani top executive del gruppo. 

Mentre il progetto decolla, Rocco si divida tra Milano e la California, surf all'alba, riunioni a Menlo Park: una quotidianità tutto sommato sobria, elegante, senza alcun ostentazione. È in questi anni che conosce Sonia Ammar, modella e attrice e figlia del produttore Tarak Ben Ammar, una relazione nata lontana dai riflettori e dal gossip, e culminata poi con le nozze lo scorso 14 luglio nella chiesa di Santa Sofia ad Anacapri. Circa un centinaio di invitati, e considerando anche la sua lunga e fitta rete di conoscenze nel mondo imprenditoriale e del lusso,  si vociferava anche della presenza di Mark Zuckerberg o persino di Jeff Bezos.

Ma facciamo un attimo un passo indietro, al 2022, anno della morte di Leonardo Del Vecchio e momento in cui gli equilibri di famiglia iniziano lentamente a sgretolarsi. Basilico diventa legatario del 12,5% della holding: una responsabilità enorme, ma anche una posizione scomoda, l'eredità è complicata, le divergenze sulla governance non mancano e neanche quelle prettamente familiari. Rocco attraversa quindi un passaggio che lo inserisce inevitabilmente al centro di un sistema complesso, diritti di voto da chiarire e tensioni emerse in più momenti.

Basilico, però, continua a lavorare in silenzio, ascolta, osserva, e non si espone, almeno fino allo scorso novembre, quando, durante un’assemblea in Lussemburgo, il figlio della vedova Nicoletta Zampillo, ha provato a spostare parte delle sue quote in una holding lussemburghese di sua proprietà, RBH, ricevendo però, uno stop netto dagli altri eredi, in particolare da Leonardo Maria Del Vecchio. Da qui, forse, la rottura più netta e definitva e che molto probabilmente ha portato (ma sono solo ipotesi) dopo sedici anni nel gruppo alle dimissioni di Basilico da EssilorLuxottica (dal 1° gennaio 2026).

La motivazione ufficiale parla di un nuovo progetto imprenditoriale in California, legato molto probabilmente alle tecnologie indossabili e ai servizi digitali. Insomma un qualcosa di suo, lontano dal gruppo di famiglia, forse dettato anche dal bisogno di cambiare aria, di respirare fuori dall'ombra di un'epopea familiare, che per quanto prestigiosa, non è mai stata davvero la sua. Tuttavia, nella lettera di addio all’azienda, Basilico ci tiene a ringraziare Del Vecchio, sottolineando la fiducia ricevuta e il ruolo che il fondatore ha avuto nell’affidargli i progetti più innovativi del gruppo.

Difficile ora immaginare Basilico lontano da questa innovazione, e infatti ora tutto porta a pensare che stia chiudendo questo capitolo, per aprirne un altro ancora più rivoluzionario, una sorta di "capitolo tre", dopo gli smart-glasses forse una piattaforma, forse un nuovo device, o magari l’ennesimo e sorprendente modo per farci indossare il futuro.

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