Conto deposito vs conto corrente: dove conviene tenere i risparmi nel 2025?

La chiave sta nel trovare il giusto equilibrio. Abbastanza liquidità sul conto corrente per dormire sonni tranquilli, abbastanza soldi sul conto deposito per far crescere il patrimonio

di Redazione
Economia

Dove conviene parcheggiare i risparmi nel 2025? Confronto tra conto deposito e conto corrente

Tenere tutti i risparmi sul conto corrente è davvero la scelta migliore? Con l'inflazione che erode il potere d'acquisto e le retribuzioni che aumentano molto più lentamente, come bisogna comportarsi? La risposta, come spesso accade in finanza, non è univoca ma dipende da obiettivi e abitudini. La buona notizia è che oggi ci sono alternative concrete per far fruttare meglio i propri soldi. Il conto deposito è una di queste. Ma è davvero così conveniente come sembra? E soprattutto, come si confronta con il tradizionale conto corrente quando si tratta di gestire i risparmi di famiglia?

Cosa sono realmente questi due strumenti

Prima di confrontare i due prodotti, capiamo meglio cosa sono e come funzionano.

Il conto corrente non ha bisogno di presentazioni. Qui arriva lo stipendio, partono i bonifici per pagare le bollette e a esso è collegata la carta di debito. Insomma, è pensato per la gestione dinamica del denaro, con operazioni continue di entrata e uscita.

Il conto deposito, invece, è progettato specificamente per far crescere i risparmi nel tempo. Funziona proprio come una sorta di "cassaforte digitale". Possiamo versare denaro e ci viene riconosciuto un interesse sui soldi depositati. In cambio potrebbe essere richiesta la disponibilità a lasciarli lì per un periodo determinato, o comunque a non movimentarli continuamente, ma molto varia da prodotto a prodotto.

Un conto deposito ha delle caratteristiche ben specifiche:

  • tassi di interesse più alti rispetto al conto corrente;

  • depositi minimi spesso non previsti o comunque molto accessibili;

  • possibilità di scelta tra vincolo temporale o libertà di prelievo;

  • garanzia del Fondo Interbancario fino a 100.000 euro per depositante.

Quando il conto corrente non basta più

Il conto corrente ha un grande pregio: la massima flessibilità. Possiamo fare quello che vogliamo, quando vogliamo, senza limitazioni. Ma questa libertà ha un costo in termini di rendimento.

tassi di interesse sui conti correnti, qualora previsti, sono tradizionalmente molto bassi, spesso vicini allo zero. Anche nelle migliori condizioni attuali, difficilmente superano l'1-2% lordo annuo. Cosa significa? Che se abbiamo 10.000 euro parcheggiati sul conto corrente, nell'arco di un anno guadagniamo al massimo 100-200 euro lordi. Importo che diminuisce ulteriormente togliendo le tasse.

Il problema diventa evidente quando consideriamo l'inflazione. Se questa è al 3% e il conto rende l'1%, stiamo perdendo il 2% del potere d'acquisto ogni anno. In pratica, quei 10.000 euro tra un anno varranno come 9.800 euro di oggi.

Inoltre, mantenere grosse somme sul conto corrente comporta altri svantaggi:

  • tentazione di spendere di più del necessario;

  • maggiore esposizione a possibili problemi di sicurezza;

  • perdita di opportunità di crescita del patrimonio.

I vantaggi del conto deposito per i risparmiatori

Come ovviare ai limiti di un conto corrente? Il conto deposito nasce proprio per risolvere questi problemi. Con i tassi attuali, molti conti deposito offrono oggi rendimenti che vanno dal 2% al 4% lordo annuo (talvolta anche più, se ci sono promozioni attive), a seconda delle condizioni e della durata del vincolo.

Meglio fare un esempio concreto. Immaginiamo di depositare 20.000 euro in un conto deposito al 3,5% lordo annuo. Dopo un anno avremo circa 700 euro di interessi lordi (intorno ai 490 euro netti dopo le tasse). La stessa somma su un conto corrente all'1% renderebbe solo 200 euro lordi (140 euro netti).

E non dobbiamo sottovalutare altri vantaggi in termini di:

  • disciplina nel risparmio: avere i soldi "separati" ti aiuta a non intaccarli per spese impulsive;

  • sicurezza: stessa garanzia del conto corrente fino a 100.000 euro;

  • semplicità: una volta aperto, non dobbiamo fare nulla, gli interessi maturano automaticamente;

  • flessibilità di scelta: possiamo decidere tra diverse durate e tipologie di vincolo.

Alcuni aspetti da considerare

Naturalmente, il conto deposito non è la soluzione perfetta per tutti i casi. E non tutti i conti deposito sono uguali tra loro. Ci sono infatti alcuni aspetti che andrebbero considerati nella scelta del prodotto.

Vincoli di liquidità: in alcuni casi non è possibile prelevare i soldi prima della scadenza senza penali. Anche nei depositi liberi, possono esserci limitazioni sul numero di operazioni. Meglio mettere sul piatto della bilancia pro e contro di questi “limiti”.

Rendimenti variabili: i tassi possono cambiare nel tempo e, così, anche i vantaggi per il risparmiatore. Nei conti deposito a tasso indicizzato come quello di Findomestic ci possono essere oscillazioni di questo tipo. Ciò rende questa soluzione più interessante per alcuni clienti rispetto ad altri, specie per chi vuole un maggior margine di manovra sulle opportunità di guadagno.

Soglie minime: molti conti deposito richiedono infine depositi minimi che potrebbero non essere alla portata di tutti.

Come decidere la strategia migliore

La scelta tra conto corrente e conto deposito non deve essere necessariamente esclusiva. La strategia più intelligente spesso prevede un mix delle due soluzioni.

Cosa tenere sul conto corrente

  • Le spese di 3-6 mesi (fondo di emergenza).

  • I soldi che ti servono per le operazioni quotidiane.

  • Le somme che potresti dover utilizzare a breve termine.

Cosa spostare sul conto deposito:

  • I risparmi che non servono nell'immediato.

  • Il denaro destinato a obiettivi specifici (vacanze, ristrutturazione, auto nuova).

  • La parte di patrimonio che vogliamo far crescere senza rischi.

Un approccio pratico potrebbe essere questo: calcolare le spese mensili e moltiplicarle per 3-4. Questa cifra rimane sul conto corrente. Tutto il resto, se non ci sono necessità immediate, può andare sul conto deposito.

Simulazione pratica: due scenari a confronto

Immaginiamo due persone con 30.000 euro di risparmi:

Scenario A - Tutto sul conto corrente (1% lordo):

  • Interessi annui: 300 euro lordi (210 euro netti)

  • Liquidità: Totale

  • Rischio inflazione: Alto

Scenario B - Strategia mista:

  • 10.000 euro sul conto corrente (1% lordo): 100 euro lordi

  • 20.000 euro su conto deposito (3,5% lordo): 700 euro lordi

  • Totale interessi: 800 euro lordi (560 euro netti)

  • Liquidità: Parziale ma sufficiente per emergenze

La differenza annua è di 350 euro netti, che in 5 anni diventano 1.750 euro. Non male per una scelta che richiede solo un paio d'ore per essere implementata.

Il verdetto per il 2025

Nel contesto attuale, diversificare tra conto corrente e conto deposito rappresenta spesso la scelta più saggia.

Il conto corrente rimane ovviamente indispensabile per la gestione quotidiana. Usarlo come parcheggio per tutti i risparmi significa però sprecare opportunità concrete di crescita del patrimonio. Il conto deposito, d'altra parte, offre un modo semplice e sicuro per far lavorare i soldi che non ti servono nell'immediato.

La chiave sta nel trovare il giusto equilibrio. Abbastanza liquidità sul conto corrente per dormire sonni tranquilli, abbastanza soldi sul conto deposito per far crescere il patrimonio. Non esiste una formula magica uguale per tutti, ma con un po' di pianificazione è possibile trovare la combinazione che fa al caso proprio.

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