Costa Smeralda, ville a oltre 100mila euro a mq. I valori immobiliari...

Costa Smeralda, ville e immobili di pregio tra 80mila euro e 125mila euro a metro quadrato

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Costa Smeralda, prezzi boom delle ville

I prezzi delle ville e delle case in Costa Smeralda si impennano. Le ville in immobili di pregio in prima fila e con accesso al mare oscillano tra 80mila euro e 125mila euro a metro quadrato. Lo spiega a Pambianco Hotellerie a Mario Ferraro, vice presidente del Consorzio Costa Smeralda, nel corso della presentazione del libro di Assouline in omaggio ai 60 anni di questo ‘mito’ che è stato creato dal nulla dall’idea visionaria di Karim Aga Khan. Ferraro ha citato due maxi acquisizioni di questo 2022: una è della villa a Liscia di Vacca di 900 metri quadrati venduta per 80 milioni di euro e un’altra è un immobile di 400 metri quadrati ceduto a 50 milioni di euro a una miliardaria cinese. Non solo: il turismo è almeno il 9% del Pil della Sardegna e la sola Costa Smeralda sta attorno 3-4 per cento.

“In Costa Smeralda – spiega  Mario Ferraro secondo quanto riporta Pambianco - il turismo è a bassa densità, al contrario di quanto accade in altre destinazioni come Capri che sono overcrowded. Ciò che ci caratterizza e che risulta vincente nel post-Covid è che non puntiamo sui volumi ma su un turismo di qualità e infatti i posti letto ancora oggi sono 1.000, come erano nel 1965. Non sono aumentati. Questo è importante perché i viaggiatori cercano spazio, natura, ambienti aperti e non affollati. Non solo, da oltre 20 anni sono proibite nuove costruzioni in Costa Smeralda dal mare fino a 300 metri all’interno. Tutte le nuove inaugurazioni riguardano acquisizioni e ristrutturazioni di immobili esistenti, perché non è più possibile costruire da ‘zero’. Questo preserva la natura e gli spazi, motivo di attrazione per i turisti, ed è anche una ragione per cui i valori immobiliari salgono alle stelle, dato che gli edifici sul mercato sono a ‘numero chiuso’. Il restauro degli immobili inoltre deve passare al vaglio di un ‘comitato di sei architetti’ che analizzano tutte le proposte dei consorziati affinché siano coerenti con il fine ultimo di questa area che si estende per 2.300 ettari, e cioè quello di sviluppare benefici sociali ed economici per il territorio e realizzare un progetto a basso impatto ambientale, evitando un turismo di massa”.