Crédit Agricole torna ai livelli pre Covid: utile raddoppiato a 2,8 miliardi

Profitti in crescita dell'87% sul primo trimestre, in rialzo del 53% sul 2019. A fare da traino l'aumento delle attività e i minori accantonamenti

Giampiero Maioli
Lapresse
Economia
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Attività tornata ai livelli pre Covid: il gruppo bancario transalpino Crédit Agricole chiude il secondo trimestre con un utile quasi raddoppiato a 2,8 miliardi di euro, in crescita dell' 87% sul primo trimestre. Il rialzo è stato del 53% sul secondo trimestre 2019 e cioè rispetto a prima dell'inizio della pandemia. A fare da traino è stato l'aumento delle attività e i minori accantonamenti, mentre pesa in negativo il calo dei ricavi nel corporate e nell'investment banking.

Da gennaio a giugno 2021, il gruppo, che riunisce le banche regionali di Crédit Agricole e le sue altre attività riunite all'interno della sua controllata quotata Crédit Agricole SA, ha beneficiato di plusvalenze contabili eccezionali, pari a oltre 400 milioni di euro, tra cui l'acquisizione in Italia della banca Credito Valtellinese (Creval). Inoltre, come altre istituzioni francesi, la banca ha sfruttato appieno la ripresa economica iniziata a fine 2020, lascindosi alle spalle la parte più dura della crisi sanitaria.

Il miglioramento della situazione economica ha determinato un forte calo degli accantonamenti messi da parte per far fronte a possibili inadempienze da parte dei suoi clienti mutuatari. Questi accontamenti sono stati tre volte inferiori a quelli previsti. Anche il margine d'intermediazione, più o meno equivalente al fatturato, è cresciuto di quasi il 15% in quasi tutte le attività del gruppo.