Criptovalute: la situazione in Italia e in Europa
Le criptovalute non sono più solo un fenomeno per investitori esperti o appassionati di tecnologia, ma una possibilità concreta per i piccoli investitori
Criptovalute: lo scenario nel mercato europeo e italiano
Le criptovalute sono ormai entrate a far parte del panorama finanziario europeo. Non sono più solo un fenomeno per investitori esperti o appassionati di tecnologia, ma una possibilità concreta anche per molti piccoli investitori. In Europa l’interesse per questi asset digitali continua a crescere, sostenuto anche da nuove regole più chiare (vedasi più avanti il paragrafo dedicato al regolamento MiCAR). Anche in Italia si sta assistendo a un’evoluzione importante: sempre più persone, soprattutto giovani, stanno iniziando a interessarsi al mondo delle criptovalute. Analizziamo meglio la situazione grazie a due ricerche recenti: una realizzata da BTS e Zeb Consulting relativa all’adozione delle criptovalute a livello europeo, l’altra condotta in Italia da YouGov per conto di Bitpanda.
Criptovalute in Europa: sempre più diffuse
Secondo il report di BTS e Zeb Consulting, in Europa ci sono circa 411 milioni di investitori e un patrimonio finanziario molto ampio, ovvero oltre 25.000 miliardi di euro. Questo dimostra quanto il Vecchio Continente sia centrale nel futuro delle criptovalute. Un dato sicuramente interessante è che l’80% degli intervistati ha posseduto criptovalute almeno una volta dal 2015, segno che l’interesse è diffuso e non limitato solo all’oggi. Inoltre, il 43% delle persone investe in criptovalute con l’ottica di un investimento a lungo termine o per diversificare il proprio portafoglio. Non è quindi solo una questione di speculazione. Tuttavia, non mancano i problemi: quasi la metà degli investitori europei ammette di non conoscere bene il funzionamento delle criptovalute e il 42% è preoccupato per l’elevata volatilità dei prezzi. In alcune aree, come l’Europa dell’Est, la crescita attesa è molto forte: si prevede un aumento del 5,8% annuo fino al 2027.
Gli italiani e le criptovalute
Anche in Italia le cose si stanno muovendo. Secondo il sondaggio di YouGov, il 9% degli italiani adulti possiede criptovalute, ma la percentuale sale al 16% tra i Millennial e al 13% tra i giovani della Gen Z. Questo significa che sono soprattutto i più giovani a investire o ad avere interesse per il settore. Quali sono le motivazioni che spingono gli italiani a investire nelle criptovalute? Principalmente la voglia di diversificare (27%), ottenere rendimenti interessanti (22%) e sentirsi più indipendenti dalle banche tradizionali (21%). Però ci sono anche molti dubbi: il 24% dei giovani under 43 vorrebbe ricevere più formazione e informazioni prima di decidere di investire. In questo senso, il fatto di poter acquistare criptovalute in modo sicuro e guidato rappresenta un punto di svolta per chi è ancora indeciso.
Le nuove regole e le sfide
A livello europeo, una novità importante è il regolamento MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) che introduce regole più uniformi e trasparenti per il settore. Anche se è un passo avanti, molte persone hanno ancora timori legati all’alta volatilità o alla scarsa conoscenza del tema. In Italia, il problema della formazione è particolarmente sentito dai più giovani. Per questo motivo è importante che le società che offrono servizi legati alle criptovalute lavorino anche sulla parte educativa, per aiutare le persone a capire meglio i rischi e le opportunità.
Uno sguardo al futuro
In sintesi, le criptovalute non sono più un segmento per pochi esperti. In Europa il settore cresce e attira sempre più investitori, grazie anche a nuove regole che portano maggiore chiarezza. In Italia, la crescita è guidata soprattutto dai giovani, che vedono in questi asset digitali un modo per investire in modo più flessibile. Se aumenterà l’informazione e se le piattaforme sapranno offrire soluzioni semplici e affidabili, sempre più persone potranno avvicinarsi al settore in sicurezza.