Crisi energetica: a Firenze, Torino, Milano e Belluno è scattata l'austerity
Primi tagli ufficiali a luce e gas nelle città italiane. Multe fino a 500 euro ai trasgressori. Il comune veneto ha deciso di spegnere tutti i lampioni di notte
Crisi energetica, ordinanza Ue: l'Italia deve ridurre i consumi del 7%
La crisi energetica preoccupa e diversi comuni italiani sono già corsi ai ripari con misure per ora volontarie ma che il governo può decidere di rendere obbligatorie. Non siamo ancora ai livelli di Hannover, dove - si legge su Repubblica - da fine luglio l’acqua calda è sparita da tutti gli edifici pubblici, docce incluse, ma anche le città italiane si stanno cominciando ad attrezzare a modo loro per ridurre i consumi energetici. A fine luglio i Paesi hanno fissato il traguardo: un taglio al consumo di gas del 15% dal primo agosto al 31 marzo 2023. Per l’Italia l’obiettivo è più modesto, meno 7%, che tradotto significa 4 miliardi di metri cubi in meno sui 55 previsti. Tra i capoluoghi ad attivarsi con maggiore decisione su questo fronte c’è Torino, che ha scelto di ridurre già l’intensità dell’illuminazione pubblica, mantenendo invariati gli orari. In vista dell’autunno e del riavvio degli impianti di riscaldamento, l’assessorato all’ambiente ha chiesto poi ad Iren, il distributore della città, di ridurre di due gradi la temperatura degli uffici pubblici.
Forti raccomandazioni - prosegue Repubblica - ma nessuna ordinanza a Milano da parte del sindaco Sala, che ha chiesto agli esercizi commerciali in città di tenere le porte chiuse, anche se provviste delle cosiddette «lame d’aria», i dispositivi che consentono di creare una sorta di barriera tra l’ambiente interno e quello esterno. A Firenze le indicazioni dell’Amministrazione si sono tradotte in una vera propria ordinanza. Dal primo agosto 2022 tenere la porta aperta nei negozi ed esercizi con aria condizionata è proibito: si rischia una multa da 25 a 500 euro. A Belluno luci spente dalle 2.30 alle 5 di mattina nei 6.800 lampioni della città.