Cucinelli respinge le accuse: "In Russia rispettiamo le regole". Il re del cashmere macina 1 miliardo di ricavi e conferma il 2026 in crescita

Nei primi nove mesi del 2025 Brunello Cucinelli supera il miliardo di ricavi (+10,8%) e rilancia sul 2026, mentre alle critiche replica difendendo la gestione dei magazzini e l’attività in Russia

di Elisa Mancini
Brunello Cucinelli
Economia

Cucinelli, ricavi oltre 1 miliardi nei primi nove mesi

Brunello Cucinelli archivia i primi nove mesi dell'anno con ricavi pari a 1.019,6 milioni di euro, rispetto ai primi nove mesi del 2024. Il fatturato nei primi 9 mesi dell’anno è aumentato del +10,8% a cambi correnti (+11,3% a cambi costanti), con tre trimestri consecutivi "di bella crescita". Lo rende noto la società.

"I risultati conseguiti nei primi nove mesi, uniti all’ottima partenza delle vendite della collezione autunno-inverno 2025 nei negozi, ci offrono oggi una visibilità ancora più chiara e una fiducia ancor più solida nel raggiungimento degli obiettivi prefissati per il 2025 - si legge nella nota - con una crescita del fatturato attesa intorno al +10%, sempre accompagnata da profitti sani ed equilibrati".

Anche la chiusura della campagna vendita della collezione primavera-estate 2026 è stata "decisamente ottima, sia per l’uomo e per la donna". La nota parla inoltre di "commenti molto, molto positivi ricevuti anche dalla stampa internazionale durante la fashion week di Milano della scorsa settimana".

Cucinelli: "In Russia rispettiamo le regole, a fine settembre peso del mercato pari a 1,4%"

"Confermiamo la presenza di un magazzino 'giusto ed equilibrato' per la nostra identità di azienda, perfettamente coerente con i fondamentali della nostra offerta di collezione e allineato ai dati storici della nostra casa di moda ready to wear fin dalla sua quotazione, e di operare nel mercato russo secondo le regole comunitarie. Il peso di questo mercato risulta pari all’1,4% al 30 settembre 2025 rispetto al 2,7% al 30 settembre 2024 (2,4% la relativa incidenza al 31 dicembre 2024)". E' quanto si legge nella nota relativa ai risultati di Brunello Cucinelli dei primi nove mesi dell'anno.

"Non avremmo voluto questa attività di short selling dopo una settimana bellissima a Milano (con la fashion week, ndr). L'azienda lavora normalmente, domani faremo un'assemblea generale per spiegare a tutti i nostri collaboratori, per spiegare i nostri progetti, in questo ultimo trimestre andremo avanti normalmente".

Lo ha detto Brunello Cucinelli durante una conference call con gli analisti sui risultati dei primi nove mesi dell'anno, facendo riferimento al dossier diffuso da Morpheus Research, nel quale la società accusa il gruppo di non rispettare pienamente le sanzioni europee nei confronti della Russia, sostenendo che continui a commercializzare capi e accessori di fascia altissima all’interno del mercato russo.

Nella nota sui risultati viene inoltre ricordato come nel 2014 – all’età di 61 anni, abbia istituito un trust irrevocabile di ispirazione inglese, a beneficio delle figlie Camilla e Carolina Cucinelli, entrambe vicepresidenti dell’azienda, trasferendovi l’intera partecipazione da lui detenuta in Fedone S.r.l., oggi Foro delle Arti S.r.l. che detiene il 50,05% del capitale sociale della Brunello Cucinelli S.p.A.

Lo scopo del trust "è garantire il passaggio generazionale, assicurando al tempo stesso che le attività di carattere sociale e culturale avviate da Brunello Cucinelli possano proseguire efficacemente nel futuro, in piena coerenza con la sua filosofia di vita, con il suo amore per l’Italia e con il profondo legame con il territorio umbro".

A tal fine, il trust ha istituito un comitato con tre saggi con funzioni prevalentemente consultive e interne all’azienda, che affianca le due figlie, Camilla e Carolina Cucinelli. Brunello Cucinelli, nel ruolo di direttore creativo e presidente esecutivo, dedica oggi circa l’80% del suo tempo al prodotto e all’immagine, riservando il restante 20% principalmente alla partecipazione in tutto il mondo agli eventi del brand, incontri con clienti e investitori. La famiglia "è pienamente coinvolta nella vita dell’azienda", con le figlie Camilla e Carolina impegnate in ruoli di primaria importanza per la casa di moda: Camilla è responsabile del prodotto donna, mentre Carolina segue sia il prodotto che la cura dell’immagine istituzionale. La moglie Federica, insieme alle due figlie, è inoltre protagonista dell’organizzazione della quasi totalità degli eventi del Paese, che animano e danno vita al Borgo di Solomeo.

Cucinelli: "Magazzino giusto ed equilibrato, incidenza sulle vendite intorno a 28-29%"

A seguito della diffusione di un report redatto da una società di ricerca registrata in Delaware e costituita nel 2025, che dichiara di detenere posizioni corte sul titolo Brunello Cucinelli e che ha messo in discussione la correttezza dell'operato della società, Brunello Cucinelli ritiene "doveroso chiarire con la massima trasparenza" la propria posizione.

Secondo la tesi avanzata nel report, l’azienda, a fronte di un presunto eccesso di magazzino, sarebbe stata costretta a ridurre le proprie giacenze incrementando le vendite nel canale multibrand, con conseguente aumento degli sconti sui capi invenduti, compromettendo così l’esclusività del brand e ricorrendo, in ultima istanza, al mercato russo in violazione delle norme comunitarie.

Per confutare questa tesi, nella nota relativa ai conti, la società spiega come il modello operativo della casa di moda, specializzata nel ready-to-wear, "si fonda su collezioni moderne, costantemente rinnovate in armonia con la stagione". Questa impostazione "comporta un livello di magazzino strutturalmente più elevato rispetto a brand la cui offerta si concentra su altre categorie come accessori".

In questo quadro, viene specificato, "consideriamo sana un’incidenza del magazzino sulle vendite intorno al 28-29%, perfettamente in linea con il nostro modello operativo e gestionale e con la struttura molto ampia delle nostre collezioni (circa 1.000 modelli per ciascuna stagione e per ciascun genere)".

La gestione delle rimanenze "è in continuità con quanto sempre fatto dalla nostra casa di moda, senza alcuna pressione derivante dal livello del magazzino, che consideriamo “fresco e contemporaneo”, la cui incidenza sulle vendite è rimasta sostanzialmente stabile nel tempo. Al 30 giugno 2025 essa si attesta al 28,2%, rispetto al 28,9% del 31 dicembre 2024 e rispetto a una media storica del periodo 2012-2024 pari al 30,9% del fatturato. Questo risultato "appare ancora più significativo se confrontato con la forte crescita delle vendite retail, passate dal 27,5% del 2012 al 66,6% del 2024".

Un simile incremento "avrebbe potuto comportare un aumento dell’incidenza delle scorte in bilancio per effetto degli stock nei negozi diretti; al contrario, il livello del magazzino netto è rimasto stabile, pari al 28,7% nel 2012 e al 28,9% nel 2024. Il nostro magazzino contiene una parte che riteniamo essenziale per la vita dell’Impresa: l’investimento sulla creatività.

Essere un brand di abbigliamento di lusso impone una ricerca costante e quotidiana, alla ricerca di innovazione e qualità, una ricerca fatta di idee, di prove, di errori che si traducono in tutta la prototipia che nutre la contemporaneità delle nostre collezioni e l’armonia con il nostro stile".

La maison sottolinea inoltre "come la limitata presenza del nostro prodotto in piattaforme online o punti vendita dedicati alla vendita di prodotti di passate stagioni è coerente alle usuali dinamiche di un mercato, quello della moda e del lusso, abituato da sempre alla ricerca della novità e del capo di 'collezione'. Durante la conference call con gi analisti, Cucinelli ha ribadito inoltre di non credere nei capi evergreen "perché non pensiamo che diano contemporaneità al brand e freschezza al brand".

Cucinelli, il ceo Lisandroni: "Il business russo è come una candela che si consuma"

"Immaginate che il nostro business russo sia come una candela che si stia consumando. Noi prima del conflitto avevamo in Russia avevamo oltre 70 dipendenti, oggi ne abbiamo 44, per via delle dimissioni volontarie di molte persone". Così il ceo di Brunello Cucinelli, Luca Lisandroni, parlando durante una conference call con gli analisti delle vendite in Russia, la cui incidenza, ha ricordato è scesa dal 2,7% all'1,4% in un anno. Il top manager ha quindi spiegato che "dal 2021 al 2024 le nostre spedizioni verso la Russia si sono ridotte del 52%".

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