Da Panetta avvertimento a Lagarde: "Tagliare tassi se cala ancora inflazione"

Il neogovernatore sul calo rilevato in area euro: "La disinflazione è avviata; con i tassi attuali si può riportare la dinamica dei prezzi all'obiettivo del 2%"

di Redazione Economia
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Bankitalia, Panetta: "Via al taglio dei tassi se accelera la discesa dell'inflazione"

La Bce deve agire con "cautela" per evitare "inutili danni" all'economia e i tassi di interesse potrebbero rimanere alti per poco se il calo dell'inflazione dovesse accelerare, come dimostrano anche gli ultimi dati nell'Eurozona. E' il messaggio lanciato dal neo governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, che per la sua prima uscita pubblica in Italia ha scelto l'evento per celebrare il 60esimo anniversario dalla costituzione di Iccrea, oggi Gruppo Bcc Iccrea.

"La disinflazione e' bene avviata e l'attuale livello dei tassi ufficiali e' adeguato a riportare la dinamica dei prezzi all'obiettivo del 2 per cento", ha sottolineato Panetta che ha accolto come un segnale "favorevole" il nuovo "considerevole calo dell'inflazione nell'area euro" registrato oggi dall'Eurostat. Per il numero uno di Bankitalia, "le condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione. La durata di questa fase - ha osservato - dipenderà dall'evoluzione delle variabili macroeconomiche; potrebbe essere piu' breve qualora la persistente debolezza dell'attivita' produttiva accelerasse il calo dell'inflazione, cosa che vediamo che sta succedendo".

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"Occorre evitare inutili danni per l'attività economica e rischi per la stabilita' finanziaria, che finirebbero oltretutto per mettere a rischio la stessa stabilita' dei prezzi", ha messo in guardia. Per questo, anche "la normalizzazione del bilancio dell'Eurosistema deve evitare aggiustamenti bruschi, che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell'inflazione e potrebbero risultare controproducenti per la crescita e la stessa stabilita' dei prezzi". Secondo il numero uno di Bankitalia, è quindi "necessario procedere con cautela nel processo. L'inflazione, ha spiegato Panetta, "è in forte calo, dopo il picco raggiunto lo scorso anno".

"Nei prossimi mesi - ha osservato il numero uno di Bankitalia - potremmo assistere a un temporaneo aumento dell'inflazione dovuto a effetti di base, soprattutto per i prezzi dell'energia. Questo andamento non riflette una ripresa delle pressioni inflazionistiche: al di là di tali effetti di natura meramente statistica, nel 2024 dovrebbe proseguire la discesa dell'inflazione, in particolare quella di fondo. Nell'area dell'euro i rischi per la stabilita' dei prezzi non sono svaniti, e richiedono vigilanza al fine di individuare e contrastare tempestivamente nuove possibili tensioni inflazionistiche", ha aggiunto Panetta.

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Il neo governatore si e' soffermato anche sull'economia italiana che "è in una fase di ristagno, come del resto quella europea. Secondo le previsioni disponibili, l'attivita' produttiva dovrebbe accelerare nei prossimi mesi", ha osservato il nuovo governatore Bankitalia spiegando che "nel 2024 la crescita rimarrebbe inferiore all'1 per cento". In base alle previsioni formulate a ottobre da Bankitalia nel bollettino economico, in Italia la crescita del Pil sarebbe pari allo 0,7% nel 2023, allo 0,8% nel 2024 e all'1% nel 2025. Per rilanciare l'economia bisogna quindi puntare su "investimenti e produttività". "Date le prospettive demografiche, l'occupazione potra' dare un contributo all'attivita' economica tutt'al piu' nullo, anche negli scenari piu' favorevoli. La crescita dipendera' quindi dalla capacita' di aumentare il prodotto per unita' di lavoro", ha proseguito Panetta.

Ma va soprattutto ridotto "il peso del debito" che "opprime l'economia italiana da troppi anni" e rende "vulnerabile" l'intero Paese. "Un debito elevato - ha spiegato ancora il numero uno di Bankitalia - sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo; accresce il costo dei finanziamenti per le imprese private, riducendone la competitivita' e l'incentivo a investire; rende la nostra economia e in ultima istanza l'intero paese vulnerabile ai movimenti erratici dei mercati finanziari". "Dobbiamo liberarcene - ha ammonito - evitando gli errori del passato, agendo sia sul fronte della finanza pubblica sia su quello della crescita. Si tratta di un compito non facile, da affrontare tenendo presente l'esigenza di proseguire l'impegno per il rilancio dell'economia del Mezzogiorno"