Dazi, Trump minaccia tariffe del 25% su Giappone e Corea del Sud - Von der Leyen, 'dobbiamo essere forti'
Trump annuncia dazi del 25% su Giappone e Corea del Sud dal 1° agosto e prepara lettere per altri 12 Paesi. UE, von der Leyen: “Serve unità e forza nei negoziati sui dazi”. Accordo Usa-Ue ancora in bilico
Ursula Von Der Leyen e Donald Trump
Dazi: Casa Bianca, 'dopo Giappone e Sudcorea lettere per altri 12 Paesi'
Dopo Corea del Sud e Giappone, "ci saranno approssimativamente altri 12 Paesi che riceveranno notifiche e lettere direttamente dal presidente" degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, dopo i documenti pubblicati dal tycoon su Truth con i dazi 'proposti' dal "primo agosto" per i due Paesi asiatici, alleati degli Usa nella regione.
Dazi: Casa Bianca, 'Tump firma oggi proroga deadline al primo agosto'
Il presidente americano Donald Trump "firmerà oggi un ordine esecutivo che prorogherà la deadline del 9 luglio fino al primo agosto". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Dazi: Trump, al 25% per Giappone e Corea del Sud dal 1/8
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di voler imporre tariffe del 25% sulle importazioni dal Giappone e dalla Corea del Sud, nelle sue prime lettere ai partner commerciali, pubblicate su Truth, prima della scadenza per raggiungere un accordo. In lettere quasi identiche ai leader di Giappone e Corea del Sud, Trump ha dichiarato che le tariffe si applicheranno a partire dal 1° agosto perché le loro relazioni commerciali con Washington sono "purtroppo tutt'altro che reciproche"
"E' un grande onore per me inviarvi questa lettera che testimonia la forza e l'impegno della nostra relazione commerciale", è l'esordio di entrambe le missive, in cui Trump parla un "rapporto tutt'altro che reciproco". "A partire dal primo agosto 2025 imporremo al Giappone dazi del 25% su tutti i prodotti giapponesi inviati negli Stati Uniti, separati da tutti i dazi settoriali" e "se per qualsiasi ragione deciderete di aumentare le vostre misure tariffarie allora qualsiasi numero sceglierete per alzarle verrà aggiunto al 25%", si legge nella "lettera" con una formulazione praticamente identica a quella indirizzata al presidente della Corea del Sud. Sia il Giappone che la Corea del Sud sono storici alleati degli Usa nella regione. Alcuni media americani leggono la mossa di Trump come una possibile chance per i due Paesi per ulteriore tempo per negoziare accordi. In entrambe le "lettere" si legge che "il 25%" è "molto inferiore rispetto al necessario per eliminare la disparità di deficit commerciale che abbiamo con il vostro Paese". Al Giappone così come alla Corea del Sud viene chiesto di fabbricare negli Usa per evitare le misure tariffarie. "Non ci saranno dazi" se i due Paesi o "aziende" dei due Paesi "decideranno di costruire o produrre negli Usa".
"Le merci trasferite (transhipment) per evitare dazi più alti saranno soggette a quella tariffa più elevata", si legge con un riferimento alla pratica che consiste nel trasferimento delle merci prodotte in un Paese verso un altro ancora prima dell'arrivo nel mercato Usa. "Se desiderate aprire agli Usa i vostri mercati finora chiusi, eliminare le vostre misure tariffarie e non tariffarie, le barriere commerciali, forse potremmo considerare un adeguamento di questa lettera - conclude Trump in entrambi i documenti - Queste tariffe possono essere modificate, al rialzo o al ribasso, in base al nostro rapporto con il vostro Paese. Non resterete mai delusi dagli Stati Uniti d'America". Nel "Liberation Day" di aprile, Trump aveva minacciato dazi "reciproci" del 24% per il Giappone e del 25% per la Corea del Sud. La 'pausa' di 90 giorni scade sempre il 9 luglio.
Dazi: Dombrovskis, non al corrente di lettera dagli Usa
"In questa fase non sono a conoscenza che la Commissione abbia ricevuto qualche lettera" dall'amministrazione americana su nuovi dazi. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, in conferenza stampa al termine della riunione dell’Eurogruppo. "La posizione dell'Ue è stata chiara fin dall'inizio, abbiamo favorito una soluzione negoziata con gli Usa, e questa rimane la nostra priorità. Sono stati compiuti progressi verso un accordo di principio durante i negoziati svoltisi la scorsa settimana, e venerdì si è tenuta una discussione con gli Stati membri sulla situazione. Ora continuiamo a collaborare sia a livello tecnico che politico. Il nostro obiettivo rimane quello di trovare un accordo prima del 9 luglio", ha spiegato.
Dazi: von der Leyen, 'dobbiamo essere forti'
"Voglio concludere rivolgendomi a tutte le forze pro-europee e pro-democratiche di questa Camera. So che non siamo sempre d'accordo su ogni dettaglio di ogni proposta che questo Collegio ha fatto, e non posso promettere che saremo sempre d'accordo su tutto in futuro. Ma quello che posso promettere è che saremo sempre pronti a lavorare per il compromesso e a lavorare per l'unità. Quando la Commissione si siede con gli Stati Uniti per negoziare su commercio e dazi, l'Europa deve mostrare forza. Quando ci battiamo per il futuro dell'Ucraina, l'Europa deve mostrare forza. O quando andiamo in Cina per difendere i nostri interessi, l'Europa deve mostrare forza. E, onorevoli deputati, questa forza viene solo attraverso la nostra unità". Lo dichiara la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo.
Dazi: colloquio Trump-von der Leyen, 'lavoriamo per accordo entro 9 luglio
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente degli Usa Donald Trump hanno avuto un colloquio telefonico ieri, con un "buono scambio". Von der Leyen "resta in contatto con i leader Ue" e "sono stati fatti dei progressi". L'obiettivo resta quello di chiudere un accordo in campo commerciale tra Usa e Ue "entro il 9 luglio". Lo dicono i portavoce dell'esecutivo Ue Stefan de Keersmaecker e Olof Gill, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
Dazi, Merz telefona a Macron e Meloni
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha sentito al telefono nel fine settimana la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron e la premier italiana Giorgia Meloni sul tema dei dazi. Lo ha spiegato il portavoce di Merz, Stefan Kornelius, in conferenza stampa a Berlino. "Il fattore del tempo è di grande significato. Il tempo è denaro. In questo contesto i colloqui non sono ancora conclusi. Il processo di costruzione della posizione non è ancora concluso. Le trattative vengono svolte in stretto contatto con i partner europei".
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