Deficit Italia sotto al 3% del Pil dal 2026. La stima di Goldman Sachs (e le 3 principali questioni da affrontare)
Il governo "deve chiarire con quale rapidità intende aumentare la spesa per la difesa in relazione all'impegno NATO". E poi...
Goldman Sachs: stima deficit Italia sotto 3% nel 2026
"Ci aspettiamo che il deficit di bilancio continui a diminuire, scendendo al di sotto del 3% del PIL a partire dal 2026". Lo scrive Goldman Sachs in una analisi dal titolo "Resist Fiscal Temptation, Fast-Track Recovery Fund Implementation", firmata da Filippo Taddei. Nella discussione preparatoria che porterà al bilancio del prossimo anno, analizza il paper, "restano tre questioni principali da affrontare".
In primo luogo, il governo "deve chiarire con quale rapidità intende aumentare la spesa per la difesa in relazione all'impegno NATO". Recenti notizie suggeriscono che il governo italiano "sia disposto ad attivare la clausola di salvaguardia nazionale (NEC) nell'ambito delle regole di bilancio europee e ad aumentare gradualmente ma costantemente la spesa per la difesa". Il finanziamento della spesa aggiuntiva per la difesa in Italia, specifica Goldman Sachs, "sarà probabilmente assorbito dall'offerta di debito dell'UE (European Defence Facility). Sebbene questa spesa aggiuntiva si traduca in un deficit e un debito più elevati, riteniamo che sia improbabile che l'emissione di BTP ne risenta e che la scadenza media dovrebbe estendersi grazie alla strategia di finanziamento dell'UE". In ogni caso, ci aspettiamo che l'aumento della spesa per la difesa "sia compatibile con un aumento del saldo di bilancio primario nei prossimi tre anni".
In secondo luogo, il governo sta cercando di ridurre l'imposta sul reddito per i redditi medi, compensata da un aumento temporaneo del carico fiscale per le banche (DTA differita) e dall'introduzione di un'imposta sui riacquisti di azioni proprie. "Data la ridotta entità delle misure in esame, è improbabile che abbiano un impatto significativo sulla traiettoria fiscale", si legge nel testo.
In terzo luogo, il governo punta a ridurre i flussi migratori e alcuni membri del Parlamento hanno proposto di porre fine all'adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aumento dell'aspettativa di vita. "Queste politiche sono potenzialmente rilevanti per le prospettive del debito", conclude l'analisi.