Deutsche Bank, la BCE passa al setaccio i bilanci dopo le denunce dell'ex manager Schiraldi: nascosti oltre 200 miliardi di rischi
Dopo le accuse di Schiraldi, Deutsche Bank è sospettata di aver rappresentato in modo parziale la propria solidità riducendo la visibilità dei rischi nei conti
L'ex manager Schiraldi fa causa alla Deutsche Bank: "Bilancio influenzato da tecniche aggressive di compensazione e contabilizzazione fuori bilancio”
Deutsche Bank finisce nel mirino della Banca Centrale Europea per aver presentato un quadro non del tutto fedele della propria solidità finanziaria, riducendo la visibilità dei rischi nei conti. Come riporta il Financial Times, citando fonti a conoscenza del dossier, le verifiche della vigilanza partono dalle dichiarazioni di un ex manager dell’istituto, Dario Schiraldi, che ha avviato una causa contro il gruppo e ha inviato una lettera alla stessa Bce.
Nel documento, Schiraldi sostiene che il bilancio della banca sarebbe stato “materialmente influenzato da tecniche aggressive di compensazione e contabilizzazione fuori bilancio”. Una pratica, nota come netting, che consiste nella compensazione di crediti e debiti verso la stessa controparte e viene utilizzata per ridurre l’esposizione al rischio di credito e il calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari.
Secondo l’ex dirigente, l’uso estensivo di tali tecniche avrebbe gonfiato i coefficienti patrimoniali e di leva finanziaria, portando a una “apparente sottostima dell’esposizione alla leva di oltre 200 miliardi di euro” nei bilanci finanziari del 2024. Le fonti citate dal Financial Times indicano inoltre due diverse stime temporali dell’esposizione complessiva della banca: circa 1.300 miliardi di euro alla fine di settembre 2024, e una cifra analoga riportata alla chiusura del terzo trimestre 2025, a seconda delle valutazioni considerate.
Secondo il quotidiano londinese, la Bce avrebbe già condotto un esame sul bilancio dell’istituto nell’ambito della valutazione delle norme sul capitale e del trattamento delle garanzie, ma non ha ancora deciso se adottare misure formali, come l’apertura di un’indagine. Deutsche Bank respinge le contestazioni, affermando di applicare la compensazione “in conformità con gli standard contabili pertinenti e in linea generale con le prassi comuni del settore”.
Schiraldi, assolto nel 2022 insieme ad altri cinque ex manager nella vicenda sui derivati legati al caso Mps, ha citato in giudizio la banca per 152 milioni di euro, sostenendo di essere stato utilizzato come capro espiatorio per operazioni che, a suo dire, sarebbero state conosciute ai vertici. Nel frattempo, a Francoforte il titolo Deutsche Bank registra un lieve calo intorno allo 0,5%.