Diamanti, la verità di Visco: "Inchiesta Report lacunosa e fuorviante"

"Ora non si vedono effetti di 2° impatto dai prezzi dell'energia, cui soprattutto si deve l'aumento dell'inflazione, a salari e margini", dice poi sui prezzi

Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia
Economia
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Le previsioni della Bce di una inflazione che nella zona euro scenderà al di sotto del 2% nel biennio 2023-24 sono "soggette a rischi sia verso il basso sia verso l'alto", e dunque resta grande attenzione su questo da parte di Francoforte. Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia ed esponente del board della Bce, Ignazio Visco, in una intervista a La Stampa, in merito all'aumento dei prezzi al consumo legato soprattutto ai costi dell'energia.

"Dopo aumenti medi del 3% l'anno prossimo, ma in progressiva decelerazione, poi avremo prezzi che cresceranno poco al di sotto del 2%, quindi prossimi al nostro obiettivo", ha detto Visco secondo il quale non vi è "alcun motivo" per rivedere il target Bce del 2%.

"Un obiettivo simmetrico contribuirà a mantenere bene ancorate le aspettative di inflazione nel medio e lungo periodo". A metà mese la Bce ha rivisto al rialzo le proprie stime sull'inflazione: ora vede l'inflazione oltre il target del 2% quest'anno e nel 2022 e al di sotto della soglia obiettivo nei due anni successivi.

 "In questo momento - ha spiegato Visco - non si vedono effetti di secondo impatto dai prezzi dell'energia, cui soprattutto si deve l'aumento dell'inflazione, a salari e margini, quindi resto sostanzialmente tranquillo. Io penso che i rischi siano bilanciati e non asimmetrici verso l'alto. In ogni caso, siamo tutti straordinariamente attenti a verificare mese per mese quali sono, come si muovono le determinanti dell'inflazione: mercato del lavoro, domanda, salari".

"I prezzi - sottolinea - hanno subito gli effetti di natura transitoria derivanti da fattori come il costo di noli e trasporti, in forte crescita per le strozzature d'offerta a livello globale. Quando terminerà il rialzo dei prezzi energetici - che ha cause cicliche, strutturali e geopolitiche - e quando in Germania, per esempio, svanirà l'effetto dell'aumento dell'Iva, l'inflazione di fondo rientrerà sui livelli previsti nell'ultimo esercizio che abbiamo condotto nell'Eurosistema".

L'inchiesta di Report su banche e diamanti "non è solo lacunosa. E' erronea e fuorviante, anche perchè basata su registrazioni effettuate sul posto di lavoro a insaputa degli interessati, tagliate in modo da offuscare il contesto nel quale sono avvenute e da rovesciarne il significato", ha sggiunto poi Visco in relazione a una puntata della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci sullo scandalo dela vendita dei diamanti da parte delle principali banche italiane in cui un funzionario accusa di pesanti omissioni e pressioni l'authority.

"Vi sono state - prosegue - affermazioni assolutamente fantasiose. Si è sentito che esiste una cupola, un potere forte che condiziona l'operato della Banca d'Italia. E' una cosa ridicola. A fianco di questo, sono state fatte illazioni su ambienti mafiosi e massonici. Francamente, sono cose offensive".

"I fatti - ha rimarcato Visco - non sono emersi in modo appropriato nel racconto di Report. La legge è chiara: la Consob è tenuta a intervenire e, nel caso, a sanzionare su questioni che riguardano gli investimenti finanziari. La Banca d'Italia ha responsabilità per la trasparenza e la correttezza delle operazioni bancarie. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vigila sulle operazioni commerciali. Questa operazione sui diamanti, che avvenga dentro o fuori le banche, è una pratica commerciale. Dopo le segnalazioni le autorità si sono consultate e si è convenuto che eventuali sanzioni erano di competenza dell'AGCM. L'AGCM, fatte le proprie valutazioni, ha in effetti comminato pesanti sanzioni alle banche interessate. Ciascuno ha fatto la sua parte".

"Noi - ha proseguito Visco, spiegando il ruolo della Banca d'Italia - svolgiamo l'attività di vigilanza prudenziale sugli intermediari, dal 2014 con la Bce nell'ambito del Meccanismo di vigilanza unico, ma a fianco di questo, ci preoccupiamo dei rischi legali e di altra natura che possono creare danni alla reputazione e al capitale alle banche. Per questo motivo, con riferimento alla compravendita dei diamanti siamo intervenuti più volte nel 2016-2018, anche con comunicazioni dirette alle banche. A seguito di un'ispezione antiriciclaggio (questa sì materia di nostra competenza), che aveva fatto emergere in una delle banche interessate carenze anche con riferimento alla vicenda dei diamanti, abbiamo a nostra volta irrogato una forte sanzione. Abbiamo inoltre dato massima collaborazione all'autorità giudiziaria".

"Chi è interessato ai dettagli - ha concluso Visco - può consultare il nostro sito. Non abbiamo avuto nessuna pressione nè dall'interno, nè dall'esterno. Della grave e dolorosa difficoltà manifestata da un collega a livello individuale, emersa durante la trasmissione, non posso e non voglio parlare in questo contesto, ma ne daremo senz'altro pienamente conto, nel rispetto della privacy, alla Commissione Banche quando saremo convocati".