Investimenti in Difesa e Spazio, l'Europa metta la quinta e faccia delle nuove tecnologie un moltiplicatore economico-sociale 

Difesa e spazio non sono un costo, ma la grande occasione per dare forza al futuro. Ora o mai più. Il commento

di Raffaele Volpi
Economia

Difesa e spazio: l'occasione storica per l’autonomia strategica europea

L’accelerazione tecnologica che stiamo vivendo non è soltanto un fatto industriale: è una svolta geopolitica, economica e finanziaria. La consapevolezza che l’Europa debba raggiungere un grado più alto di autosufficienza nel settore della difesa e dello spazio non rappresenta soltanto un obbligo dettato dalle circostanze internazionali, ma una grande opportunità. Opportunità di trasformare la sicurezza in motore di crescita, di fare delle nuove tecnologie duali un moltiplicatore economico e di legare la strategia geopolitica a una strategia finanziaria e di sviluppo.

Questa consapevolezza si traduce in un cantiere enorme che va oltre l’urgenza militare. I sistemi di comunicazione satellitare, le piattaforme per la cyber-sicurezza, i nuovi strumenti di osservazione terrestre, i sistemi di difesa aerea integrati: tutto questo non è soltanto arsenale, ma infrastruttura critica, sviluppo tecnologico, competitività industriale. È qui che il concetto di duale assume il suo valore più concreto, perché ciò che serve alla sicurezza diventa al tempo stesso indispensabile per il funzionamento della vita civile e delle economie avanzate.

Ma senza finanza, questo cantiere rischia di rimanere incompiuto. Creare strumenti capaci di sostenere queste filiere non è più opzionale, è una priorità strategica. ETF tematici, ELTIF per convogliare il risparmio a lungo termine, fondi misti pubblico-privati, bond comuni europei per sicurezza e spazio: sono tutti tasselli che possono trasformare la necessità in opportunità, sempre a condizione che siano costruiti con logiche di sostenibilità, perché i criteri ESG non sono più una cornice, ma un requisito imprescindibile per attrarre capitali e consolidare la credibilità delle imprese.

E qui emerge il punto cruciale: non basta mettere sul tavolo strumenti finanziari se manca una regia. Ogni fondo, ogni pacchetto di investimento porta con sé un ecosistema regolatorio che in Europa è sempre più stringente e intrecciato con obiettivi di competitività, trasparenza e sicurezza. Non tenerne conto significa disperdere risorse. Al contrario, integrarli in una visione coerente significa moltiplicarne l’impatto e legarli a una traiettoria geopolitica più ampia.

Per questo diventano indispensabili team interdisciplinari. La difesa e lo spazio richiedono ingegneri e giuristi, analisti finanziari e regolatori, esperti di geopolitica e manager industriali. Ma soprattutto richiedono un regista che sappia dare a queste competenze direzione e coerenza, trasformandole in architetture operative. È questa la funzione nuova e centrale della consulenza: non più solo un supporto tecnico, ma un elemento di coibentazione del sistema, capace di unire capitale privato e impegno pubblico, grande industria e PMI, regole europee e strategie globali.

Lo Stato da solo non può sostenere l’intero fabbisogno, vincolato com’è dai bilanci e dagli impegni internazionali. È qui che la finanza privata diventa non solo necessaria, ma decisiva. Tuttavia, per essere davvero efficace, ha bisogno di un disegno, di una cornice, di un regista. Senza questa regia, anche gli strumenti più innovativi restano scatole vuote. Con essa, possono diventare il motore di un’Europa che nella difesa e nello spazio trova non solo sicurezza, ma un’occasione storica per consolidare la propria autonomia strategica e inaugurare una nuova stagione di crescita.

Questa è una sfida che non ammette rinvii. La partita della difesa e dello spazio non è soltanto un capitolo tecnico da affidare agli addetti ai lavori: è il banco di prova della capacità europea e italiana di reagire a un mondo che cambia. Abbiamo davanti un’occasione irripetibile per trasformare una necessità in un’opportunità, per rendere la sicurezza il motore della crescita e della nostra autonomia. Ma perché ciò avvenga serve volontà, coordinamento, visione comune.

Non possiamo permetterci dispersioni né tentennamenti: o si costruisce oggi questa regia, o rischiamo di restare spettatori delle scelte altrui. È il momento di mettere insieme competenze, capitali, istituzioni e imprese. È il momento di agire come sistema, perché solo così si può raggiungere l’obiettivo. Difesa e spazio non sono un costo, ma la grande occasione per dare forza al futuroOra o mai più.

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