Difesa, Fincantieri tratta con Leonardo: vuole i siluri della Wass

Il gruppo diretto dal Ceo Pierroberto Folgiero starebbe valutando l'acquisizione della Wass (Whitehead Alenia Sistemi Subacquei) da parte di Leonardo

di Redazione
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Difesa, Fincantieri tratta con Leonardo: vuole i siluri della Wass 

Fincantieri si prepara per una nuova operazione. Il gruppo diretto dal CEO Pierroberto Folgiero starebbe valutando l'acquisizione della Wass (Whitehead Alenia Sistemi Subacquei) da parte di Leonardo, la società di Livorno specializzata nella produzione di sistemi di difesa subacquei come siluri e sonar, con una forza lavoro di 450 dipendenti.

Questa mossa seguirebbe l'acquisizione di Remazel Engineering e consentirebbe a Fincantieri non solo di compiere un salto significativo nel settore subacqueo militare, come da tempo programmato da Folgiero, ma anche di presentare un'azienda più robusta nel settore della Difesa, che già rappresenta il 40% dei suoi ricavi. L'operazione sarebbe ancora in fase di definizione, ma Leonardo e Fincantieri, supportati dall'advisor IP Morgan, stanno lavorando per concluderla tra aprile e maggio.

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Si stima che il valore dell'acquisizione sia compreso tra 200 e 300 milioni di euro, una somma che potrebbe essere finanziata da Fincantieri attraverso un potenziamento del capitale proprio o l'emissione di un bond convertibile, senza escludere l'utilizzo di risorse interne. L'obiettivo è comunque quello di non compromettere la strategia di riduzione del debito delineata dal piano industriale, che prevede di ridurre l'indebitamento da 7-7,5 volte l'EBITDA del 2023 a 2,5-3,5 volte entro il 2027. Questa riduzione potrebbe anche derivare dall'aumento dei margini grazie al potenziamento nel settore della difesa con l'acquisizione della Wass, visto che i budget globali per la difesa dovrebbero crescere a un tasso annuo del 1,8% fino al 2027, trainati soprattutto dagli investimenti dei paesi dell'Europa occidentale e dell'Asia-Pacifico. Per quanto riguarda Leonardo, la cessione segnerebbe essenzialmente l'uscita completa dal settore degli armamenti, lasciando solo la partecipazione al consorzio europeo Mbda (missili).