Energia: studio Enel, decarbonizzazione chiave per indipendenza
Gas: Starace, tetto va messo a volatilita' dell'indice Ttf
ENERGIA: STUDIO ENEL, CON DECARBONIZZAZIONE EUROPA PIU' INDIPENDENTE
Il processo di decarbonizzazione e' uno strumento chiave per il raggiungimento dell'indipendenza energetica. L'accelerazione nell'introduzione di politiche che favoriscano la transizione energetica e il raggiungimento di un'economia a emissioni zero entro il 2050 consentiranno, oltre al rafforzamento dell'indipendenza e della sicurezza energetica del Continente europeo, maggiori opportunita' di creazione di valore e di occupazione rispetto a scenari con ambizioni ridotte. E' quanto emerge dallo studio "Net Zero E-conomy 2050", realizzato da Fondazione Enel e The European House - Ambrosetti in collaborazione con Enel, e presentato oggi. L'attuale crisi energetica, con l'impennata dei prezzi sui mercati energetici internazionali e lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina - rileva lo studio - ha messo in luce la vulnerabilita' e la dipendenza energetica dell'Ue dalle importazioni di combustibili fossili. L'Europa dipende per il 57% dalle importazioni di energia e nel ventennio 2000-2020 questa quota e' rimasta pressoche' invariata. Dalla ricerca emerge anche che l'indice di dipendenza dal gas naturale in Europa e' pari al 23%. L'Italia si colloca al secondo posto (subito dopo Malta) con un valore del 41,2% e la Spagna all'8 posto con un valore del 26,1%. Considerando lo stesso indice solo sulla dimensione russa, l'Italia e' il quarto Paese piu' esposto alla minaccia di una carenza di forniture di gas russo, con un valore del 19%. La dipendenza dal gas russo della Spagna e' solo del 3%, poiche' il Paese presenta una gamma piu' ampia di partner commerciali.
Lo studio ricorda che l'Italia e' al quinto posto in Europa nell'indice di intensita' di gas sul Pil, consumando piu' gas per milione di euro di Pil con un valore di 34,9 Tep per milione di euro, evidenziando cosi' la dipendenza strutturale dell'economia dal gas naturale. Negli ultimi 10 anni, secondo la ricerca, la riduzione della dipendenza energetica in Italia e Spagna (-9,1 punti percentuali in entrambi i Paesi) e' stata accompagnata da un aumento del tasso di elettrificazione (+1,5 p.p. in Italia e +3,2 p.p. in Spagna) e della diffusione delle energie rinnovabili (+2 p.p. in Italia e +4,7 p.p. in Spagna) nei consumi finali di energia. Un'accelerazione piu' decisa della decarbonizzazione richiederebbe meno risorse rispetto a uno scenario con ambizioni ridotte. Gli scenari "Net Zero" individuati per Italia e Spagna dallo studio prevedono investimenti pari a 3.351 miliardi di euro e 2.215 miliardi di euro nel periodo 2021-2050 rispettivamente, inferiori agli investimenti necessari per gli scenari Low Ambition (3.899 miliardi di euro in Italia e 2.761 miliardi di euro in Spagna).
Gas: Starace, tetto va messo a volatilita' dell'indice Ttf
"Noi chiediamo di ottenere non tanto il tetto al prezzo del gas ma il tetto alla volatilita' dell'indice Ttf a cui il gas convenzionalmente viene legato in Europa: sono due cose diverse". Lo ha detto Francesco Starace, ceo e General Manager di Enel, nel corso di una conferenza stampa a margine dei lavori del Forum Ambrosetti a Cernobbio. Starace ha ricordato che "negli ultimi 7 anni il gas in Europa e' stato importato con un prezzo che ha oscillato tra i 20 e i 30 euro al megawattora, e oggi siamo in una situazone in cui si aggiunge uno zero". "E' vero che il gas costa cosi' tanto? - ha proseguito il ceo di Enel - la risposta e' no. La verita' e' che questo indice aveva cominciato a infilare all'interno dei meccanismi che fissano il prezzo convenzionale in Europa delle considerazioni di rischio geopolitico che non avevano nulla a che fare con il prezzo del gas". "Porre un cap alla volatilita' di questo indice di per se sarebbe una soluzione - ha osservato Starace - non a caso appena l'Europa ha iniziato a parlarne seriamente il prezzo e' sceso da 300 a 200 euro al megawattora, ma resta comunque altissimo".
Energia: Starace, abbiamo pagato 50 milioni, non abbiamo extraprofitti
"Il tema e' capire dove sono gli extraprofitti prima di tassarli e allora poi si definisce un prelievo fiscale adeguato. Cosi' come e' stata fatta, la norma sugli extraprofitti ha dato un risultato che e' un pochino misto", spiega Francesco Starace, ceo e General Manager di Enel, rispondendo a una domanda nel corso di una conferenza stampa a margine dei lavori del Forum Ambrosetti a Cernobbio. "Noi abbiamo pagato 50 milioni di euro - ha spiegato Starace - e questo e' quello che ci risulta di dover pagare e pagheremo questo, non abbiamo mai fatto opposizione a questo. Se c'e' delusione sul gettito complessivo o non c'erano extraprofitti come si pensava o la tassa e' stata fatta laddove non andava fatta e quindi gli extraprofitti non sono stati tassati. Non abbiamo avuto extraprofitti, quando noi vendiamo energia la vendiamo due anni avanti sulla base di materie prime dell'anno precedente. Non vendiamo mai da un giorno all'altro, vendiamo sempre due anni avanti".
Enel: Starace, attesa su asset russi, Lukoil ha chiesto permesso
"La domanda di permesso deve farla Lukoil e l'ha fatta. Stiamo aspettando qualche reazione". Lo ha detto il ceo di Enel, Francesco Starace, a margine dei lavori del Forum Ambrosetti di Cernobbio, rispondendo a un domanda sulla vendita della quota di controllo di Enel Russia a Lukoil e al fondo Gazprombank-Frezia che e' stata bloccata da un decreto di Mosca. Lukoil ha chiesto al suo governo il permesso di poter chiudere l'operazione.
Energia: Starace, futuro nucleare e' solo a livello europeo
"Se il nucleare ha un futuro e' un futuro a livello europeo, non dei singoli paesi e questo avverra' perche' e' una discussione che ha che vedere con incredibili costi che si porta dietro il nucleare e sugli investimenti nel tempo che solo a livello europeo o di un governo si possono fare e non a livello di privati". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. Quanto all'Italia - conclude, "si sono fatti 2 referendum, gli italiani si sono espressi piu volte e non sta a me dire cosa devono fare".