"Engie e l'acquisizione dei progetti BESS da Recurrent Energy? Iter complesso, ma l'Italia può diventare leader nell'accumulo" 

Transizione green, Engie cresce nel mercato italiano. Ma quali sono gli ostacoli burocratici dietro tale operazione? E lo stato dell'arte del settore? Intervista a Marcello Montresor, Andrea Gentili e Francesco Palmeri di Green Horse Legal Advisory

di Marta Barbera
Economia

Engie Italia e l'acquisizione di due sistemi di stoccaggio da Recurrent Energy: i dettagli dietro l'operazione 

Engie Italia ha acquisito due progetti di impianti di accumulo da 100 MW ciascuno a Latiano, in Puglia, con avvio previsto nel 2028. I progetti fanno parte del portafoglio italiano di Recurrent Energy, società controllata da Canadian Solar e BlackRock, attiva nello sviluppo e gestione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Nell’operazione, Engie è stata assistita dallo studio Chiomenti, mentre Recurrent si è avvalsa di Green Horse Legal Advisory per gli aspetti legali, JLL come advisor finanziario e M&A, e Enertis Applus+ come advisor tecnico. Questa acquisizione rappresenta un passo significativo nel mercato dell’accumulo energetico, sempre più centrale nella transizione verso le rinnovabili. Per approfondire i dettagli dietro l'operazione Affaritaliani.it ha interpellato Marcello Montresor, Andrea Gentili e Francesco Palmeri, rispettivamente partner e counsel  di Green Horse Legal Advisor. 

Nel contesto italiano, quali sono le principali criticità normative e burocratiche che ostacolano lo sviluppo di impianti di accumulo energetico? "Il principale ostacolo resta la lentezza e la complessità degli iter autorizzativi, spesso appesantiti dalla frammentazione delle competenze tra enti locali, regionali e nazionali, specialmente a seguito della riforma del quadro autorizzativo introdotto con il c.d. TU FER. Sul fronte regolatorio, il MACSE – il meccanismo incentivante introdotto da Terna per i sistemi di accumulo stand-alone – seppur rappresenti uno strumento fondamentale per stimolare gli investimenti nei progetti di accumulo, impone tempistiche stringenti per la partecipazione e introduce oneri significativi per gli operatori, come il contributo al fondo di garanzia, strumento che si attiva anche in caso di mancato inadempimento dell’operatore", spiega ad Affaritaliani.it Francesco Palmeri, counsel di Green Horse Legal Advisory. 

"Questi impegni- sottolinea Palmeri- introducono delle complessità importanti per gli investitori sia nella strutturazione del modello finanziario sia nella capacità di reperire finanza dalle banche. A ciò si aggiungono criticità nella connessione alla rete, con iter tecnici lunghi, ed elevati costi di allaccio che possono incidere molto sui capex. Considerato il forte fabbisogno di accumuli del nostro paese, serve una strategia nazionale chiara e stabile nel tempo che favorisca lo sviluppo di queste infrastrutture". 

In operazioni complesse come quella con Engie, sono coinvolti aspetti legali, tecnici e finanziari. Dal punto di vista di Green Horse Legal Advisory, quali sono i fattori chiave per gestire con successo queste transazioni? Per Marcello Montresor e Andrea Gentili, partner di Green Horse Legal Advisory,  "operazioni di M&A su progetti BESS utility-scale richiedono una profonda conoscenza del mercato e una gestione integrata di aspetti regolatori, tecnici, finanziari, contrattuali e autorizzativi". 

"Poter contare su team finanziari e tecnici interni- sottolineano Montresor e Gentili- è un vero valore aggiunto per noi del team legal. Nel deal con Engie abbiamo supportato Recurrent Energy con un team multidisciplinare, coordinato da una regia ben integrata, che ci ha permesso di condurre una due diligence legale mirata, strutturare un processo di negoziazione efficiente e definire una contrattualista molto solida".  "Il nostro approccio- continuano i due partner- non si limita alla redazione dei contratti, cerchiamo di offrire al cliente una regia del deal, dove la legal strategy è costruita per rafforzare il posizionamento dell’asset e supportare il valore dell’operazione. In contesti ancora poco standardizzati come quello degli accumuli, l’esperienza settoriale è determinante". 

Alla luce dei nuovi strumenti normativi e della crescente esigenza di garantire la stabilità della rete elettrica, come evolverà il mercato italiano dell’accumulo nei prossimi anni? "L’Italia è destinata a diventare uno dei mercati BESS più importanti a livello globale, anche grazie al MACSE, che offre per la prima volta un framework di lungo termine a sostegno di progetti stand-alone", dichiarano Marcello Montresor e Andrea Gentili. "Stiamo assistendo a un forte interesse da parte di operatori globali, attratti sia dal fabbisogno strutturale di accumulo del nostro paese sia dalla possibilità di costruire portafogli con revenues più visibili. Tuttavia, sarà una crescita selettiva: serviranno progetti bancabili, capacità di gestione del rischio regolatorio e competenze avanzate, in particolare sull’integrazione con i mercati dell’energia e i servizi ancillari. I player in grado di coniugare sviluppo, finanza e trading su scala industriale avranno un vantaggio competitivo. Il quadro normativo e regolatorio resta in evoluzione, ma chi saprà muoversi con velocità e visione potrà posizionarsi in anticipo", concludono Montresor e Gentili. 

LEGGI LE NOTIZIE DI ECONOMIA 

 

Tags:
black rockengie italiagreen horserecurrent energy