Evasione fiscale legalizzata: dal caso delle criptovalute alle gift cards

La questione dell'elusione fiscale è un problema che afflige il mondo moderno. Ad alcune categorie di evasori però gli Stati non danno mai ritorni impositivi...

L'opinione di Ezio Pozzati*
(Fonte: Pexels)
Economia
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Evasione fiscale legalizzata, dal caso delle criptovalute alle gift cards

L’evasione fiscale e l’elusione fiscale, da tempo immemore, è un problema che ha afflitto il mondo antico e affligge tutt’ora il moderno. Le motivazioni sono veramente tante, il non sapersi accontentare (non basta mai avere denaro di troppo), l’esosità della tassazione, l’impossibilità di poter pagare le giuste gabelle ecc.

Ovviamente tutte le Amministrazioni tendono ad arginare questo “fenomeno” con dilazioni di pagamento o anche con minacce più o meno velate. Desidero sempre ricordare che il denaro, frutto della tassazione, deve essere impiegato per ottemperare agli obblighi di “buona amministrazione” nei confronti dei cittadini (purtroppo, assistiamo a casi di corruzione e malversazione da parte di pubblici funzionari e ciò non è bene). Non voglio assolutamente parteggiare per l’evasione fiscale, ma qualche volta a tutti noi è capitato di pagare il caffè al bar senza ritirare lo scontrino (ogni giorno vengono somministrate circa 80 milioni di tazzine x 365 gg. = 29 miliardi e 200 milioni di tazzine circa).

Ora, tornando al nocciolo della questione possiamo affermare chw le tasse sono pagate da:

  1. tutte le persone che redigono il 730 o il Modello Unico, modello Redditi SC;
  2. tutti coloro che posseggono immobili o terreni accatastati;
  3. tutti quelli che hanno un conto aperto in banca o in posta;

Comunque, ci sono diverse categorie di evasori fiscali (magari anche note) come i trafficanti di droga ed i relativi spacciatori, la prostituzione, le armi, i tabacchi, l’alcool, gli spalloni che portano denaro all’estero, l’uso del web con giochi online o le  criptovalute e tutte queste categorie, insieme ad altre non citate, movimentano miliardi di euro, ma agli Stati interessati non danno, quasi mai, ritorni impositivi. E non mi si dica che almeno in Europa non è possibile quantificare perché nel Prodotto Interno Lordo: le attività illegali sono state inserite sulla base dell’aggiornamento del sistema dei conti delle Nazioni, System of national accounts (fonte ISTAT). 

E non è tutto. Per non accanirsi sul piccolo contribuente possiamo dire che è possibile aggirare i vari ostacoli nella pienezza della legalità. Come?  Faccio un esempio: supponiamo io sia un appartenente alla fascia della illegalità, come posso ripagare i miei “collaboratori” senza farmi beccare con il denaro in mano? Semplicemente utilizzando delle gift cards, acquistate nei negozi o nei supermercati che non sono soggette a tracciabilità (solo se vengono comprate online lasciamo traccia). Per i “Buoni acquisto o regalo” vedi risoluzione 20.02.2011 n. 21 dell’Agenzia delle Entrate. Il Codice Civile ci dà questa opportunità con l’art. 2002, che recita: “Le norme di questo titolo non si applicano ai documenti che servono solo ad identificare l'avente diritto alla prestazione, o a consentire il trasferimento del diritto senza l'osservanza delle forme proprie della cessione (1835, 1836, 1889)”.

Ovviamente non voglio demonizzare le gift cards o i buoni vari (qualcuno è aziendale e non è tassato fino a concorrere all’importo di € 258,23 l’anno) è che pensando a migliaia di criminali che regalino anche solo 1.000 euro al mese il conto diventa plurimiliardario. Potremo mai venirne a capo?