Exor, il senso di Elkann per il lusso.Deal Armani smentito, ma l'interesse c'è

al di là delle smentite di rito, se l'86enne stilista milanese decidesse di aprire il capitale, secondo i rumors, Exor un pensiero ce lo farebbe

Economia
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Prima Piazza Affari si è scaldata, poi si è raffreddata ma solo a fine seduta dopo che sia la holding della famiglia Agnelli sia la casa di moda milanese hanno escluso la fondatezza del progetto Exor-Ferrari-Armani riportato dal Sole 24 Ore. Dopo aver scommesso durante la mattinata su Exor come aggregatore di un polo del lusso (il titolo ha toccato un massimo intraday di 72,36 euro, mettendo a segno una delle migliori performance del Ftse Mib), il prezzo delle azioni della holding ha progressivamente lasciato per strada i guadagni di inizio giornata chiudendo in negativo (-0,37% a 70,6 euro).

Lo stilista Giorgio Armani


 

Come ha ricostruito il quotidiano della Confindustria, alcune banche d'affari hanno presentato a Exor un progetto per ridisegnare l'azionariato di Ferrari e che legherebbe la casa di Maranello alla società Giorgio Armani. Secondo quanto riportato è stato preparato un progetto che prevede il conferimento della Armani alla Ferrari e poi un aumento di capitale riservato della Rossa per l'ingresso dello stilista con una quota tra il 15% e il 20%. Exor, tuttavia, ha declinato la proposta e sia la holding della famiglia Agnelli sia lo stilista hanno escluso che possa prendere forma una ipotesi di questo tipo.

Per gli analisti di Equita “piuttosto che Ferrari, riteniamo che Exor possa essere interessata ad un deal (godendo anche di una certa flessibilità finanziaria), ma è difficile comprendere quali siano le intenzioni di Armani”. In questo quadro, Mediobanca ha indicato che “vale la pena ricordare che Giorgio Armani in una recente intervista commentando il futuro del marchio di abbigliamento moda non ha escluso un partnership strategica con un player italiano che 'non ha bisogno di essere un'azienda di moda”, ricordando che “Ferrari e Armani hanno già una partnership industriale”.


 

Gli analisti di Banca Akros, alla luce delle recenti dichiarazioni di Armani già ricordate da Mediobanca, hanno aggiunto di sapere “che i rapporti tra le famiglie Elkann-Agnelli e Armani sono forti; non si escludono conseguenze per Armani, eventualmente coinvolgendo la holding Exor”. E in effetti, tratto caratteristico della gestione dell’impero di partecipazioni della famiglia Agnelli da parte di John Elkann la parola d’ordine è diversificazione, con un crescente peso del lusso nel portafoglio azionario.



Lo scorso dicembre, la holding ha acquistato la quota di maggioranza della griffe Shang Xia, fondata dieci anni fa dalla stilista Jiang Qiong Er, e cresciuta finora con l’aiuto della maison parigina Hermès. 

L’operazione, che verrà finalizzata entro la fine dell’anno, prevede che Exor sottoscriva un aumento di capitale riservato da 80 milioni. Hermès e Jiang Qiong Er rimarranno entrambe nell’azionariato, con l’obiettivo di accompagnare Shang Xia in quella che è stata definita “la prossima fase di sviluppo”.



Due mesi fa la holding è poi entrata nel capitale di Christian Louboutin, con una partnership con la società delle celebri scarpe dalle suole rosse per accelerare la crescita del brand. Exor ha investito 541 milioni per diventare azionista del 24% e nominerà due (una sarà Ginevra Elkann) dei sette membri del consiglio.

Ma le novità potrebbero non essere finite. Alcuni osservatori sostengono che si possa mettere in gioco anche il brand Ferrari. C’è chi parla di un’alleanza strategica con la famiglia Dumas che controlla Hermès. Ma c’è anche l’ipotesi Giorgio Armani. E al di là delle smentite di rito, se l'86enne (87 a luglio) stilista milanese decidesse di aprire il capitale, secondo i rumors, Exor un pensiero ce lo farebbe.